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domenica 19 febbraio 2023

Alle radici dell'Umanità (7)

 IL MONDO ALL'ALBA DELL'UMANITA' pag. 7

Il principale canale che ha preservato nel tempo (senza interruzione) una memoria storica sull'antico Medio Oriente è costituito dall'Antico Testamento, gli stessi rinvenimenti archeologici non sono altro che frutto della volontà di cercare e recuperare dati e testimonianze dell' "ambiente storico" tratteggiato appunto  dall'Antico Testamento.

 Coloro che hanno voluto e coloro che hanno eseguito scavi nei deserti, sugli altipiani, nelle pianure che corrono tra i grandi fiumi, tra i monti, erano studiosi -fossero ebrei, cattolici o protestanti e quindi non proprio imparziali- che cercavano i segni che, emergendo dal sottosuolo o dall'abisso dei secoli, potessero testimoniare la cosa che più a loro premeva: cioè che "la Bibbia aveva ragione" .

Altra fonte che riporta dati sull'antico mondo medio-orientale è Erodoto (storico e geografo greco della città greca di Alicarnasso, parte dell'impero persiano e successivamente cittadino di Thurii nell'odierna Calabria. È noto per aver scritto le Storie, un resoconto dettagliato delle guerre greco-persiane (Alicarnasso, 484 a.C. – Thurii, circa 425 a.C.).

 Principale canale che ha preservato nel tempo (senza interruzione) una memoria storica sull'antico Oriente resta, comunque, l'Antico Testamento. Questo testo è un complesso di scritti, vari sia per datazioni che per carattere e redattori. Fra altri testi di letteratura orientale andati dispersi, e in parte recuperati mediante le ricerche archeologiche, I'Antico Testamento è sempre stato rivestito di autorevolezza e del crisma della "verità" (in quanto libro sacro).

 La riscoperta archeologica dell'antico Oriente è avvenuta in tempi relativamente recenti nell'iniziale tentativo di recuperare dati e immagini del cosidetto "ambiente storico" dell'Antico Testamento. In un tempo successivo su spinta della critica storica e testuale ai testi antico-testamentari è stata accentuata la ricerca archeologica al fine dimostrare la sostanziale veridicità del testo sacro, come a voler dire "la Bibbia aveva ragione".

 La maggior parte degli studiosi coinvolti (filologi, storici, archeologi) erano inizialmente motivati in quanto Ebrei, o in quanto pastori protestanti, verrebbe da dire gente non proprio imparziale (fermo restando l'integrità intellettuale di ciascuno). Da un secolo in quà l'approccio laico in quell'area  si è fatto via via più presente e gli studi investono un'area che va dai fiumi Tigri ed Eufrate fino all'area di Libano ed Israele.

 L'approccio che ci proponiamo di seguire sui millenni umani di quell'area medio-orientale e sul testo biblico sarà improntato in termini storico-archeologici ed in connessione alla lettura ebraica e cristiana  che ne è stata fatta.

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I Tempi scientifico-storici:

Circa 5500 a.C.             Circa 5000 a.C.            Circa 4500 a.C.                      Circa 4000 a.C.

Le prime comunità          La leggendaria     Nell'Età del Calcolitico        Primi insediamenti

nel Vicino Oriente            fondazione di        compaiono comunità               agricoli in Egitto

imparano a realizzare        Eridu nel Sumer     che vivono in case

manufatti in                                                      fatte di mattoni di

terracotta                                                          fango.

(Segue)

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 Il credente cristiano: 

OLIVER CLEMENT

dal testo "I volti dello Spirito"

 Nell'universo, nostra "prima Bibbia", se il Padre è sorgente e il Verbo sapienza e struttura, lo Spirito è vita, bellezza, tensione verso la pienezza, "l'Amor che move il sole e l'altre stelle", diceva Dante. Nell'uomo, lo Spirito  suggella il carattere irriducibile della persona: "Le lingue di fuoco  si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro " (At 2,3). I suoi grandi simboli -l'acqua viva, il fuoco, il vento, l'uccello- esprimono questo slancio verso l'altro, questa conferma dell'esistenza personale come superamento e relazione.

 Nell'uomo lo Spirito è anche il desiderio, òa "tensione verso la vita più elevata" celebrata da Dionigi l'Areopagita . E' lui che anima sia le religioni dell'alleanza cosmica , sia le religioni della Legge, e paola afferma che lo Spirito può iscrivere le presacrizioni di quest'ultima nelle coscienze, anche in quelle dei pagani. E' lo Spirito a rendere presente Cristo proprio là dove questi resta sconosciuto: nell'instancabile ricerca di verità, bellezza, amore, nei gesti di vera bontà, nell'umile e profonda benedizione insita nell'esistenza.

 E tutto irradia silenziosamente dalla chiesa, sacramento di Cristo nello Spirito, dello Spirito in Cristo, "per la vita del mondo" (Gv 6,51). In quanto tale , essa diffonde la forza positiva  della resurrezione, vita divina - divenuta in Cristo divino-umana - che lo Spirito personalizza in ciascuno attraverso l'infinita varietà dei suoi doni. L'eucarestia  è "Spirito e fuoco" , dice la tradizione siriaca , e lo Spirito fa della bellezza liturgica un avamposto  del Regno. Lo Spirito costituisce la chiesa  in "comunione" , realtà che talora traspare nella fiducia e nella dolcezza dei volti; realtà inesplorata , che si rivela solo gradualmente, nella comunione dei santi, nella luce di uno sguardo o di un sorrisao: il volto, nudità dell'infinito. 

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