IL MONDO ALL'ALBA DELL'UMANITA' pag. 8
-Noè e il Diluvio
La Bibbia, dopo la descrizione di ciò che capitò fra Caino ed Abele riferisce che Adamo ed Eva diedero alla vita un ulteriore figlio, Set (Genesi 5,3), da cui seguì una lunga elencazione di discendenti. Narra ancora Genesi che "gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie" e che questa traccia e modalità di espansione attirò l'interesse di un gruppo misterioso, "figli di Dio", che si unirono alle figlie degli uomini.
Nella cultura (e miti) mesopotanica del tempo, prevalente e dominante nei primi millenni della Storia medio-orientale, e poi nella mitologia greca, spiegano gli storici, si incontrano descrizioni in cui i semi-dei entravano in relazioni con le donne mortali.
Cosa vorrebbero significare questi miti?
Le interpretazioni, secondo il teologo Meredith George Kline (1922 – 2007: teologo, assirologo ed egittoloco), vanno colte nella circostanza che i "figli di Dio" sono i re delle prime città-stato della Storia, sorte nel Sumer antidiluviano (la prima civiltà urbana assieme a quella dell'antico Egitto e della valle dell'Indo.
Si trattava -stando agli storici- di un'etnia della Mesopotamia meridionale, che visse in quella regione tra il IV e il III millennio a.C.). Questi "re" per affermare il loro ruolo di guida avrebbero ritenuto di godere del consenso divino.
Gli storici sostengono che, se questa asserzione fosse fondata, si tratterebbe del primo riferimento di portata storica, la più antica, rinvenibile in Genesi.
Il testo biblico dopo aver accennato al mito dei "figli di Dio" tratta -ancora- di un ulteriore gruppo enigmatico (Nephilim) che Genesi definisce eroi dell'antichità (numeri 13,33). Le letture archeologiche basandosi su un manoscritto del Mar Morto (4Q417) ipotizzano che si tratterebbe di discendenti di Set (angeli caduti), ripresi pure in Giobbe (1,6; 2.1).
Quanto finora tratteggiato senza intenti nè storici nè religiosi si riferisce ad un periodo-pre storico della vicenda degli uomini, quando la gente della Terra aveva gia' conosciuto la "corruzione" : "la malvagità degli uomini era grande sulla terra" (Genesi 6,5) e Dio si sarebbe addirittura pentito della creazioine.
Il tutto lo stiamo attingendo e ampiamente sintetizzando dallo studio della National Geografic.
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I Tempi scientifico-storici:
Circa 3500 a.C. Circa 3400 a,C. Circa 3300 Circa 3200 Circa 3100 Circa 3000
Ha inizio l'Antica In Mesopotamia I nòmi o distretti Primi esempi Gli egizi sviluppano Nel Sumer
Età del Bronzo compaiono le prime dell'antico Egitto di scrittura la mummificazione compare la prima
città-stato vengono organizzati pittografica per la conservazione canalizzazione
in due regni distinti mel Sumer dei morti. delle acque.
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Il credente cristiano:
OLIVER CLEMENT
dal testo "I volti dello Spirito"
...E l'unico volto umano -intendo di persona realmente esistita- interamente "spirituale" è quello della Madre di Dio: "Tutta santa", dicono i testi liturgici , che evocano lo Spirito come "onnisantità". Da qui si intravede quale possa essere il carisma della donna: forse quello "di dare alla luce Dio nelle anime devastate", come diceva Pavel Evdokimon.
Perciò la forza della resurrezione, silenziosamente custodita nella chiesa, dev'essere irradiata da ogni persona e dalla comunione delle persone, secondo una libertà ispirata, illuminata, resa creativa nell'amore dalo Spirito. La tradizione è questa perpetua "novità dello Spirito" che scorre nel corpo di Cristro. Lo Spirito suscita incessantemente nuove vocazioni personali, le rende capaci di corrispondere ai segni dei tempi, agli interrogativi della storia, attingendo all'inesauribile ricchezza del corpo di Cristo.
Certo, lo Spirito non ha una parola diversa da quella del Verbo, ma "chi crede in me" , dice Gesù. "compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi" (Gv 14,12). La rivelazione non è chiusa, nel senso che la sua essenza è ineffabile, escatologfica, e che lo Spirito, fino alla parusia, può ancora suscitare, a seconda dei tempi e dei momenti, rivelazioni della rivelazione. Proprio per questo tale "novità", nella quale tutte le culture umane sono chiamate a rendere gloria, non può essere rottura, ma fedeltà. La tradizione è una sinfonia ispirata dallo Spirito: tutte le generazioni, tutti i linguaggi (anche quella degli uccelli: Messiaen l'ha capito bene!) sono chiamati a tale opera di composizione. Attraverso le manifestazioni ancora incompiute e glin avvenimenti tragici della storia lo Spirito prepara la seconda venuta del Signore, la piena fruttificazione del seme di Cristo grazie alla preghiera dei santi, al sangue dei martiri, e a tutte le creazioni nelle quali si iscrive la "vita più elevata".
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