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sabato 13 agosto 2022

Amare la Storia. Piccoli Flash (2)

Nel Cinquecento si era sudditi. 

Cittadini si diventerà nel corso dell'Ottocento

 Nel primo Cinquecento, nei centri abitati a regime "feudale" entro cui ricadeva Kuntissa, era abituale che con periodicità si tenessero delle "assemblee" perché i problemi che coinvolgevano tutti fossero risolti nella maniera più agevole possibile e tenessero conto degli interessi più generali della comunità, ossia di quelli della baronia.

Problemi che coinvolgevano tutti. 

Quali?

== 1) Il problema urbanistico, diremmo oggi.

Dare un assetto generale e conveniente per tutti i nuclei familiari non era di certo facile. L'attuale assetto viario di Contessa (nel vecchio abitato)  non è ovviamente frutto di un "Piano Regolatore", né frutto di parametri e presupposti tecnico-ingegneristico.

Nelle Assemblee erano i maggiorenti locali nominati (nel caso di Kuntisa) dai Cardona che fornivano gli indirizzi generali di occupazione di spazi e dei tempi di svolgimento dei lavori; essi "disponevano" gli spazi che potevano o meno essere occupati nell'ambito dell'area assegnata a ciascun nucleo familiare.

==2)  Assemblee locali. Gli storici ci fanno sapere che nelle "assemblee feudali" esisteva la possibilità di manifestare  liberamente l'opinione; ma dai documenti -che sono molto rari sulla tematica- apprendiamo che le problematiche da dibattere e quelle consentite erano pochissime e -comunque- a prevalere era sempre l'indirizzo proposto dagli uomini della "corte" dei Baroni.

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