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venerdì 26 agosto 2022

Entella da scoprire. Di cosa si occupa l'Archeologia ?(13)

 L'archeologia e le evidenze sui primi ominidi.

Che tipo di evidenze essa offre nel 

leggere indietro fino a 2,6 milioni di anni fa?

 L'Archeologia, in quanto scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, opera mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato gli uomini; essa comincia -per tanto- a trasmettere risultati del suo impegno scientifico a cominciare dalla comparsa (o meglio dal rinvenimento) dei primi manufatti prodotti dall'uomo. Ed i primi manufatti consistettero in "strumenti" ottenuti scheggiando alcuni tipi di pietra di tipo "concoide" che fratturandoli -divenendo schegge- fornivano bordi sottili e relativamente "taglienti". Fra i primissimi attrezzi che l'uomo, in quanto già "uomo" comincia ad usare, oltre ai frammenti di pietra tagliente, sono i manufatti di osso.

Questi primi rudimentali "attrezzi" sono stati rinvenuti dagli archeologi nella Rift Valley, in Africa orientale e risalgono ad un tempo circoscritto dagli scienziati (ossia gli archeologi) fra i 2,6 - 2,5 milioni di anni fa ed 2,3 - 2,2 milioni di anni fa.

L'utilità di quelle "schegge taglienti", per quelle specie (che avrebbero poi sviluppato ... l'umanità) prive di artigli e di dentizione non propria robusta, è stato l'inizio del modo dei tagliare la carne di carcasse di animali di grande dimensione. Sempre gli archeologi asseriscono che il consumo di carne di animali di grande dimensione non significa che questi fossero stati "cacciati". Quei primi umanoidi preferivano consumare carni di animali morti per cause naturali, o già uccisi da altri animali predatori. Quegli "ominidi" di 2,5 milioni di anni fa non preferivano ancora di venire a confronto con animali, che erano pure essi interessati a procurarsi il pasto; essi facevan quasi esclusivo uso di risorse vegetali, di insetti o piccole prede. Solo per coircostanze occasionali, favorevoli, per quegli ominidi era possibile imbattersi in carcasse di grossi anilali già morti o aggrediti da bestie feroci e poi abbandonati.

Come gli archeologi giustificano queste asserzioni? Uno degli esempi che i testi riportano è rappresentato dai resti di un Elephas recki, un elefante estinto, risalente a 1,6 - 1,3 milioni di anni fa, erano circondati da centinaia di manufatti litici (di ciottoli con il bordo scheggiato: evidente manifestazione che il consumo di quelle carni da parchiderma aveva richiesto l'uso di quegli "strumenti".

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