dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)
54. Ricerca di nuovi metodi
Rimpiangere gli anni delle "parrocchie piene" per accusare il nostro presente di allontanamento dalla pratica religiosa, potrebbe significare sacralizzare le pratichew ed ignorare il Vangelo, che postula per i cristiani di assumere la strada percorsa oggi dall'homo viator , quale luogo di incontro, per leggere non solo le Scritture, ma anche la Storia alla luce della fede che ci convince interiormente che Gesù Cristo è Signore e SAlvatore.
In una lucida riflessione sulla situazione italiana, alla quale non sfuggono le nostre Comunità, il Convegno d'ecclesiale di Palermo (1996) ha indicato che "oggi in Italia l'evangelizzazione richiede una conversione pastorale. Il nostro non è il tempo di una semplice conservazione dell'esistente, ma della missione. Non ci si può limitare alle celebrazioni rituali e devozionali e all'ordinaria amministrazione. Bisogna passare ad una pastorale di missione".
55. Conversione degli operatori pastorali
Nel contesto di una autentica conversione pastorale sono implicati in primo luogo i suoi operatori, chiamati a recuperare una circolarità tra lex credendi, lex orandi e lex vivendi. Non è sufficiente limitarsi a considerare come oggetto di conversione solo le strategie e i metodi. Se invece si localizzerà l'attenzione soprattutto sui soggetti, allora conversione vorrà dire autentica evangelizzazione degli evangelizzatori. Gli operatori pastorali si trasformeranno in testimoni.
56. Il nostro vissuto ecclesiale
La nostra composita realtà ci vede al contempo radicati nel tessuto ecclesiale italiano e testimoni della tradizione bizantina. Questa tradizione, benché segnata da una cultura straordinaria proveniente dal primo millennio, è profondamente esistenzialistica e adattabile ai bisogni dell'uomo. Soprattutto per la nostra realtà ecclesiale il processo di attualizzazione della tradizione comporta sempre una duplice attenzione: agli elementi provenienti da altri riti cristiani che comunque vi si sono sovrapposti, spesso non integrati in un organico progresso, e l'adattamento ai movimenti culturali attuali.
Per l'acquisizione della propria identità è necessaria la presenza dell'altro, e più l'orizzonte del referente si allarga e diversifica più l'identità si arricchisce ed approfondisce. La scoperta dei mondi paralleli e delle chiese parallele ha senza dubbio "costretto" la Chiesa ad interrogarsi sulla sua identità- La sfida di oggi per la Chiesa e per la sua pastorale è rappresentata dal confronto con le ragioni di verità altre da quelle da lei confessata; è il confronto anche con i diversi "cattolicesimi" che al suo interno vivono in forma parallela o alternativa. Proprio in questa coraggiosa opera di discernimento la Chiesa mette in gioco il fondamento della sua credibilità e l'autenticità nell'annuncio della salvezza.
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L'uomo
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La pensava così ...
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„Se Dio esistesse, ma come despota celeste che dispone sovranamente di noi, l'uomo sarebbe soltanto uno schiavo senz'altra possibilità all'infuori della rivolta.“
Oliver Clément
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