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sabato 27 agosto 2022

Tempi elettorali. Si parla poco di corruzione

  Tutti concordano -a livello teorico- che la corruzione è un tumore da debellare dalla vita pubblica. La pubblicistica ci dice, ci fa conoscere, che in Italia la corruzione è un tumore che sta sempre lì, da una campagna elettorale all'altra, ma non viene mai debellata.

 La corruzione pubblica è quella che vede coinvolte in prima persona gente che riveste cariche pubbliche e rappresentanti politici. E' proprio da questo insormontabile (perchè mai rimosso) fastidio che sortisce la disaffezione degli elettori nel recarsi alle urne. Da una tornata elettorale all'altra sono sempre meno coloro che vanno ad esprimere il "voto". Disafezione viene definito il fenomeno dai giornali. Fra le ragioni della "disafezione" sicuramente la sfiducia nei confronti dei politici ha un qualche ruolo.

 In Italia, dove il fenomeno "corruzione" pare abbia dimensioni incomparabili col resto dell'Europa, non mancanto le leggi "anti", ed i giornali non mancano di riportare episodi che hanno conseguito definizioni ineccepibili sul fenomeno. Una delle definizioni maggiormente condivisa è "abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenerre vantaggi privati".

Gli abusi, da parte dei soggetti che svolgono funzioni pubbliche, possono esplicarsi in svariate forme. Ci proponiamo per qualche tempo di intrattenerci su questa tematica dal momento che ci accingiamo a scegliere sia i rappresentanti del parlamento nazionale che dell'assemblea regionale.

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