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mercoledì 31 agosto 2022

Entella da scoprire. Di cosa si occupa l'Archeologia ?(14)

 Come fanno gli archeologi a riferirci 

 vicende e situazioni preistoriche?

 Gli studiosi dell'archeologia costruiscono framenti di vicende umane, risalenti tra 1,8 ed 1 milioni di anni fa. Come fanno?

Dai territori Sud Africani (Swartkrans) ci pervengono piccoli frammenti ossei lunghi e sottili con alle estremità tracce dovute all'utilizzo. Sarebbero serviti per estrarre insetti dai terminai poi utilizzati per l'alimentazione di quegli ominidi. Ominidi che gli archeologi a secondo delle datazioni indentificano ora come Homo abilis e via via  come Homo erectus.

 Gli ominidi più antichi avrebbero avuto una corporatura piuttosto minuta. Gli archeologi calcolano che potessero pesare fra i 30-40 chili e li tratteggiano con una sproporzione fra gli arti superiori e gli inferiori. Potevano assumere una andatura eretta (lo mostrano le orme di Laetoli, risalenti a più di 3 milioni di anni fa) ma trascorrevano gran parte del tempo sugli alberi.

Già, a cominciare da 1,9 milioni di anni fa, gli archeologi trattano dell'homo erectus da cui deriveranno tutte le specie successive del genere Homo.

Gli archeologi -ancora- sviluppano studi e ipotesi via via più articolate e documentate sulle evoluzioni della specie, ora individuando e poi riconoscendo tipi di manufatti distinti, tutti almeno finora originari dell'Africa. Distinguono manufatti originati dall'homo habilis da quelli provenienti dall'homo erectus.

La diffusione dell'homo

L'Archeologia sviluppa inoltre la diffusione dell'uomo (dell'homo) per il popolamento del mondo secondo questo schema: fino a 1,5 milioni di anni fa esso viveva entro i 40° di latitudine Nord e i 40° di latitudine Sud. Si tratta di limiti che attestano una vita di chi non vive di agricoltura o di allevamento e che si alimenta con cibi di origine vegetale o di origine animale. Stando sempre alle documentazioni di origine archeologiche è facile notare che esse mettono in risalto che l'iniziale uscita dall'Africa tropicale dei gruppi umani più antichi si spinse fino all'Africa del Nord e contestualmente in direzione dell'oriente dove comunque non ci fosse una marcata differenza estate/inverno nella temperatura e nelle ore di luce solare. 

 Secondo queste ri-costruzioni archeologiche paleoambientali gli iniziali ambienti di diffusione della specie cominciarono ad essere aperti (steppe e praterie, dove coesistevano sia erbivori in branchi che gli inevitabili predatori, carnivori).

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