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martedì 30 agosto 2022

Il potere di Putin. L'Occidente (europeo) sotto ricatto per il grande business dell'energia (II)

I governi E.U. il 9 settembre definiranno

la strategia per smontare l'intento di Putin di

fare cassa col metano da utilizzare per la guerra

 Con la guerra in territorio europeo voluta da Putin il prezzo del gas è passati da 27 euro a megawattora di un anno fa a circa 90 euro nei primi mesi del 2022 agli oltre 330 euro della settimana scorsa. 

 Ieri, 29 agosto, si è notata una inversione di rotta, ed oggi, 30 agosto, il prezzo è sceso intorno a 260-270 euro, su livelli comunque eccessivamente alti per le aziende e per le famiglie dei paesi occidentali. 

 Il governo dimissionario di Draghi e l’Unione europea stanno provando ad uscire dalla situazione creata e voluta da Putin per scoraggiare il sostegno occidentale all'Ucraina.

Come funziona sul mercato la legge economica della domanda/offerta ?

 Il prezzo si forma sul mercato all’ingrosso di Amsterdam, il TTf (Title Transfer Facility cioè struttura per il trasferimento del titoli) che in realtà è un mercato virtuale all’ingrosso dove sono scambiati i cosiddetti futures, contratti che danno il diritto di comprare un bene  (il gas, il petrolio e/o qualunque bene) in un determinato periodo e che è il più grande in Europa.   Sul TTf quindi si trovano contratti con scadenza settembre 2022 (la più vicina e che dà il prezzo di riferimento con consegna a settembre), ma ci sono futures con scadenza più lontana che danno l’idea della tendenza, cioè il prezzo che il mercato forma per quel mese.   Il mercato TTf è aperto dal lunedì al venerdì e gli operatori si scambiano i contratti in tempo reale, quindi il prezzo varia ogni minuto e quando il mercato chiude nel tardo pomeriggio, si ha il prezzo finale per quel giorno. 

 Come in ogni mercato o Borsa finanziaria, più richieste ci sono e più il prezzo sale, meno richiesta c’è e il prezzo scende.

La principale motivazione del prezzo alto va individuata nella guerra in Ukraina e nel clima di  tensioni fra Russia, primo fornitore di metano in Europa, e paesi occidentali, sostenitori dell'integrità territoriale ucraina. Putin sta infatti utilizzando l’energia come strumento di pressione per convincere la Ue a togliere le sanzioni economiche. Il prezzo è salito eccessivamente anche perché sono diffusi i i timori di una possibile interruzione futura del gas russo. Ed i segnali ci sono dal momento che Gazprom (l'ente russo che gestisce le risorse energetiche) ha ridotto i flussi e ha annunciato che chiuderà il gasdotto Nord Stream 1 con la scusa della manutenzione dal 31 agosto al 2 settembre. 

 Proprio oggi,  30 agosto, i russi hanno annunciato che non forniranno più gas alla Francia. Il secondo motivo per cui il gas ha raggiunto livelli poco accessibili è dovuto alla nuova, pesante, domanda di energia che arriva da Paesi come Cina e India.

 Nello stesso tempo si sta assistendo ad un sia pure lievo ribasso, dai livelli comunque altissimi, perchè la Germania ha fatto sapere di avere colmato al massimo le sue riserve e che non farà, pertanto, pressione di domanda sul mercato di Amsterdam.

 Il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha presentato una proposta al livello U.E. mirante a precludere interventi delle imprese europee sulla borsa di Amsterdam se non quando, per carenza di domanda, il prezzo non scenderà sotto i 90 euro. I responsabili governativi dei paesi europei si riuniranno, per assumere decisione, il prossimo 9 settembre.

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