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mercoledì 17 agosto 2022

Ambientalismo e stili di vita. Il mondo che cambia sotto i nostri occhi (6)

 La gestione dei beni ambientali

Se gli ecologisti si dedicano alla salvaguardia degli "ecosistemi" e individuano i rischi, è il mondo della produzione e del lavoro che prende le decisioni sull'economia ed è questo versante molto articolato della società umana che deve sapere e deve tenere presente che tutte le attività produttive (e di consumo) hanno ripercussioni sugli "ecosistemi".

Tutto ciò che avviene nel mondo della produzione può avere, anzi ha, ripercussioni, positive o negative sul benessere delle persone oltre che, contestualmente, nei costi collettivi di degrado ambientale.

Le risorse naturali

Consapevolmente, o più spesso inconsapevolmente, noi uomini utilizziamo risorse naturali su cui non posiamo alcuna attenzione sotto il profilo che stiamo seguendo, quello ambientale. Alcune di queste risorse sono "inesauribili", come è l'energia solare o l'energia eolica. Li utiliziamo quando con impianti e modalità varie catturiamo calore o generiamo elettricità, che conseguiamo pure dal vento. Entrambi queste risorse non alterano la disponibilità presente e futura né del vento né del sole. Sono fonti energetiche "inesauribili".

Se sole e vento sono risorse inesauribili esistono altre risorse  "potenzialmente" esauribili (le risorse ittiche del mare e quelle boschive). L'uomo sfrutta queste risorse come fossero inesauribili (intensivamente) confidando proprio nella loro inesauribilità. Però se si inquinano, come accade, i mari come è avvenuto dal secondo dopoguerra in Italia, ed in Sicilia, accade che si supera sia la capacità riproduttiva dei pesci (mediante l'inquinamento) e se si urbanizzano senza criterio le aree ai fini della speculazione edilizia (p.e. Il sacco di Palermo degli anni cinquanta e sessanta del Novecento) si intacca l'ecosistema per soddisfare l'ingordigia dei pochi ai danni dei tanti, della società.

Esistono, peraltro, molte risorse non rinnovabili che inevitabilmente sono destinate all'esaurimento e ancora oggi non è dato sapere quanto dovrebbe essere la quantità sfruttabile, rispetto alle riserve e al fabbisogno del futuro. 

Tanto per ricordare cosa capita per il petrolio, che ai nostri giorni viene estratto anche nei posti più inimmaginabili stante le prospettive, vicine o lontane, di una sua carenza, constatiamo che pur di conseguirlo, si ricorre al fracking, ossia nell'immettere nel sottosuolo acqua con prodotti chimici ad altissima pressione, per far  emergere il gas disperso, o il petrolio. Questa metodica e questa situazione è palese che imbattono nel "rischio ambientale" e nel contempo, prima o dopo, imbatteranno in un ovvio limite di sfruttamento, quando il "ricavato" sarà superato dai "costi" di estrazione.

Cosa riserva il futuro alla società, all'umanità ?  

Esistono molti fattori che oggi non si possono soppesare (incremento demografico della popolazione, stili di vita, disponibilità di surrogati, capacità di riciclaggio... ). Motivo per cui la cura dell'ecosistema è oggi divenuta una questione di primordine  di molti governi del pianeta. Lo stesso PNRR immaginato dall'Europa ne è testimonianza e nello stesso costituisce messaggio forte rivolto verso chi i rischi ambientali comincia a rilevarli e intende prevenirli.

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