== Dopo quella sorta di preavviso di sfratto che ieri Berlusconi ha lanciato al capo dello Stato, alludendo a quando, se vincerà le elezioni, il centrodestra varerà il presidenzialismo e «Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere rieletto», concessione graziosa, a chi gli chiede se non immagini invece sé stesso nel ruolo, aggiunge che «il futuro è in mano agli dei».
==Sensazione diffusa è che, intimando con anticipo a Mattarella di togliersi di mezzo nel momento in cui la riforma entrerà in vigore, un po’ lo si azzoppa. Quasi che l’istituzione da lui incarnata sia l’ultimo relitto di un sistema in liquidazione.
==Il Centro-destra da' la sensazione di volere trasformare un’istituzione di garanzia in una funzione di governo di una maggioranza non comprendendo i rischi di una riscrittura della Carta che non si curi di bilanciare con pesi e contrappesi un cambiamento tanto penetrante.
==Va ricordato -comunque- un precedente. L’8 settembre 1992, Scalfaro, che era stato eletto da pochi mesi, essendosi insediata una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (guidata da De Mita) e dove qualcuno voleva inserire il presidenzialismo, disse: «Se nascesse una pagina nuova, si interromperebbe la mia investitura. Nascerebbe un’altra figura di presidente. Per cui ho le valigie già pronte».
Mattarella non farebbe altrettanto, e senza pressioni?
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