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giovedì 28 agosto 2025

Politici, Politicanti e …Quaquaraqua’ del XXI secolo (1)

 Sentimenti, valori e intenzioni

Leonardo Sciascia:
Politico e’ chi vede lontano e fa gli interessi
della

nazione, o della comunità  di appartenenza.


Politicante e’ chi guarda a breve solo i propri
interessi di partito o addirittura personali.

Il politicante inevitabilmente è da
gran parte della gente percepito 
come arrogante. Per essere 
arrogante non è necessario
che agisca, basta
osservarlo  nei
movimenti.





Capita di dover discutere di politica fra amici (un tempo si diceva fra compagni) in vista di creare spazi di democrazia in una società chiusa o comunque priva di energie giovanili e persino di fonti culturali aperte e pluralistiche, nel senso che non siano mono dirette. Ad un certo punto il discorso viene sviluppato da un giovane che fornisce la seguente interessante distinzione fra chi è un politico e chi invece è un politicante, per non dire un ‘quaquaraqua’:

 === La differenza principale fra i due termini è che il termine "politico" si riferisce a una persona impegnata nella gestione rivolta alla comunità  e al territorio nel loro complesso nell’interesse della cosa pubblica, ossia con un fine di rappresentanza e sopratutto di servizio, mentre il "politicante" è un termine sicuramente dispregiativo per quei tantissimi che nella nostra Isola esercitano la politica con scopi egoistici, personalistici, opportunistici e mancanza di  etica e persino mancanza dell’idea di cosa sia il fare politica. E di queste figure che coltivano il proprio “io” ne girano purtroppo moltissimi, molti di più dei “politici veri”.

       In sintesi, ci pare di avere capito che il politico cerca, prova a cercare il bene comune, lascia segni del suo disegno ideale a beneficio persino dei suoi più accaniti avversari, mentre il politicante persegue il proprio interesse, il proprio “io” personale e si adopera per farla pagare ai suoi, veri o presunti, avversari. Dedica tempo su come creare problemi al vero o presunto avversario, che generalmente viene individuato in chi, dichiaratamente o presumibilmente, non  gli ha dato il voto.

   E però, un altro giovane intervenuto, rimodula i concetti di “politico” e di “politicante” in quest’altra modalità:

=== La differenza fra i tipi (prevalenti)  che in Sicilia si dedicano alla politica, almeno del primo livello amministrativo, ossia nei comuni disabitati o con risorse umane giovanili in gran parte emigrate, posta nell’ottica etica e professionale del linguaggio andrebbe riformulata in:  a) "politicante", termine dispregiativo che indica un individuo che opera in politica con opportunismo e sicurezza nelle proprie azioni, spesso ignorando le conseguenze o i principi morali, e in b) "politico", colui che sa ciò che va fatto, una figura nobile e riflessiva, che agisce con consapevolezza e ponderazione, cercando di comprendere le implicazioni delle proprie decisioni per il bene comune. E sopratutto e’ attento alle riflessioni e ai punti di vista dei suoi avversari politici, a cui richiede e anzi sollecita -prima del varo dei provvedimenti- eventuali punti critici. 

   Per adesso, evitiamo le descrizioni sui quaquaraqua, che pure sono state sviluppate nel corso dell’interessante chiacchierata.

 (Segue)

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