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venerdì 8 agosto 2025

Altri tempi: la società contadina

 Bontà e difetti delle realtà comunitarie

Come circolavano le notizie nella società contadina ?

Nel contesto rurale, fino ad alcuni
decenni fa, il salone del barbiere
assumeva un ruolo sociale molto più
ampio che nei centri urbani. 
Non era
solo un luogo per la cura della persona,
 ma anche un punto di ritrovo, uno spazio
 di condivisione e scambio di notizie per
la comunità. 
Il barbiere era figura
rispettata e benvoluta, fungeva
da punto di riferimento.

Nello scrivere le riflessioni
riportate su questa pagina
e’ stato inevitabile rivolgere
il pensiero ad un amico
e compagno di pensiero:
a Nicola Carlisi.




Leggendo e studiando la Storia e lo sviluppo della “civiltà “ si scopre che gli uomini di pensiero, i poeti ed i filosofi contano ed hanno, frequentemente, più influenza dei legislatori, dei condottieri e persino dei politici di professione, specialmente di quelli del XXI secolo che prima o dopo andiamo scoprendo che raramente sono dei politici, bensì, con massima frequenza, dei politicanti. Così avveniva nell’antica Grecia e così capita, anche se a noi sfugge più di un elemento di giudizio, ancora ai giorni dominati sulla scena mondiale  dal pericoloso duo Trump/Putin.

 Luogo ideale per la circolazione delle idee sono sempre state comunque le “comunità “ (per i greci luoghi ideali erano le poleis, quei luoghi dove insistevano le strutture pubbliche e dove proprio le “idee” rendevano funzionali i territori. Ai tempi dei greci l’area, lo spazio comunitario era ristretto e proprio per questa ragione la comunicazione, l’idea, veniva diffusa face to’ face. I membri di ciascuna comunita’ comunicavano negli spazi dei vicoli, della piazza, presso la fontana. Proprio come accadeva a Contessa Entellina fino a 60-70 anni fa, quando l’allaccio alla condotta idrica comunale non era diffusa e la gente faceva la coda a Canale, alla Favara, e nelle sparute fontanelle situate in alcuni quartieri. Oggi la diffusione delle notizie fra colui che le diffonde e chi le riceve viene irradiata in pochi secondi attraverso media, telefonini e quant’altro.

  Quella pre-terremoto ‘68 era una realtà comunicativa umana su una limitata estensione di territorio del centro abitato e questa circostanza consentiva una diffusione relativamente rapida delle notizie, quando vi fosse chi se ne facesse il portatore. In quegli anni, la piazza era l’area dove si prendeva atto del vento che tira,  era il luogo per eccellenza di circolazione di beni (carnezzerie, tabacchi, alimentari, bar …affari in generale) e sopratutto il luogo della cultura dominante. In pratica la piazza era il luogo della circolazione dei beni economici e pure dei beni culturali dell’epoca (notizie, curiosità e persino diffamazioni). La piazza era negli anni pre-terremoto il luogo dove si andava per sapere se si annunciava qualcosa di nuovo. Luogo di incontro e di conversazione e dove fonte rilevante era primariamente il salone dei barbieri, dove mai mancavano novità e pure pettegolezzi.

(Segue)

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