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mercoledì 6 agosto 2025

L’Apocalisse (2)

Era il 6 Agosto 1945: ad Hiroshima arriva la bomba.

Da quella data ci si interroga: era necessario?

L’arma nucleare era stata collaudata appena pochi giorni prima, il 16 luglio di quel 1945, ad Alamogordo, nel Nuovo Messico e gli scienziati, fra cui Oppenheimer il direttore del progetto, citando Bhagavadgitab, esclamò’ “Ora siamo tutti figli di puttana”.


Secondo le stime della Federation of American
Scientists (FAS), nel 2025 ci sono circa 12.331
testate nucleari nel mondo, detenute da
nove paesi. 
Russia e Stati Uniti possiedono
quasi l'88% del totale.








L’era nucleare ebbe inizio così, con una colossale esplosione. Nessuno poteva immaginare che la nuova arma avrebbe funzionato. Nel corso di sviluppo del progetto Teller (fisico nucleare) aveva adombrato la possibilità che lo scoppio potesse innescare una reazione a catena che avrebbe dato fuoco  all’intera atmosfera terrestre. I calcoli avevano rapidamente mostrato che questo scenario apocalittico era da escludere, ma nessuno era in grado di prevedere con sicurezza, prima della prova, quali sarebbero state le reali conseguenze della deflagrazione. 

La curiosità:  per una rivalsa della storia, l’arma che avrebbe dovuto impedire ai nazisti di conquistare il mondo  fu promossa proprio da un gruppo di coloro che Hitler  aveva perseguitato più di ogni altro. In realtà, la fine della Germania venne senza che fosse necessario impiegarla. “I nazisti si sono arresi -scrisse Szilard a Teller- non è più necessario lanciare la bomba. La dimostrazione sarà sufficiente. Raccogli le firme per una petizione”, “Volevo farlo -racconterà Teller- ma non potevo senza prima chiedere il permesso al nostro apprezzatissimo direttore, Robert Oppenheimer. Oppenheimer  disse: assolutamente no. Non ne sappiamo abbastanza. Sono quelli di Washington che devono decidere. Mi convinse che in linea di principio, aveva ragione”.

Quando la bomba fu sganciata su Hiroshima, 66mila persone scomparvero letteralmente, all’istante. Di alcuni restò solo l’ombra, stampata su quel che restava dei muri. Altri 69mila morirono nei giorni e nelle settimane  successive, per effetto delle ustioni e delle radiazioni. Nagasaki, la bomba manco’ il bersaglio di un paio di chilometri : 39mila persone furono annichilite  in un attimo, e altre 25mila scomparvero in seguito.

La resa del Giappone fu immediata.


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