Neoreazionari
Un Nethaniau dei nostri giorni non è altro che un profittatore del terribile (l'assassinio di oltre mille giovani ebrei che in una serata stavano allegramente ballando in territorio israeliano da parte di terroristi di Hamas). Il pensiero -irrigidito per calcolo o per eccesso di lucidità- di un reazionario conduce inevitabilmente alla reazione senza freni. E' quanto capita con Nethaniau da un versante e da Hamas dall'altro versante.
Un’analisi sulla mortalità a Gaza, condotta da organismi internazionali che fanno ricerche analoghe su altri scenari di guerra, come Iraq e Siria e con la collaborazione del Centro palestinese per la ricerca politica e i sondaggi, attivo sul terreno palestinese, Spagat con il suo team, ha redatto una ricerca definita dal giornale israeliano Haaretz tra le più complete.
Stando ai loro dati fino allo scorso gennaio (ossia sei mesi fa abbondanti) i palestinesi morti a Gaza sono stati stimati a oltre 80’000. Il Ministero della salute di Hamas ne ha calcolati oltre 45’600 ovvero il 40% in meno. Ciò si spiega col fatto che anche Hamas preferisce la "reazione" piuttosto che addivenire alla pace. Hamas e Nethaniau hanno qualcosa, o più di qualcosa, in comune. Sono reazionari, a loro non interessano le conseguenze delle loro stragi.

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