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| Cambiano molti aspetti della convivenza all’interno dell’Occidente. L’avvento di Trump ha prodotto effetti traumatici su di una Europa già identificatasi dal ’45 in poi con l’Occidente. L’UE è determinata a sostenere l’Ucraina nel proseguimento del conflitto e, a fronte dell’annunciato disimpegno americano, ha varato un piano di riarmo per 800 miliardi, onde instaurare una efficace deterrenza europea dinanzi alla minaccia di una ipotetica invasione russa. L’economia europea si presenta particolarmente vulnerabile dinanzi al protezionismo trumpiano, perché basata sull’export. Germania e Italia sarebbero i paesi più penalizzati. La trattativa sui dazi tra Trump e la UE, oltre a comportare l’incremento di forniture energetiche americane e di armamenti, nel contesto del programma di riarmo europeo, potrebbe includere l’accesso dei fondi di investimento americani al sistema bancario e assicurativo previdenziale e sanitario europeo. Conclusione: L’America di Trump per dare garanzie di difesa all’Europa vuole essere pagata. |
Pare di no.
Pare che con l’era Trump n. 2 l’identità di veduta politica, economica ed in generale culturale dell’Occidente si sia attenuata. Speriamo che si sia semplicemente attenuata. Certo, esiste ancora la NATO e in tanti ci sentiamo rassicurati pensando che almeno essa in un mondo in sommovimento possa ancora servire come deterrente nei confronti dei tanti autarchi che sfoggiano l’egoismo di parte e vanno purtroppo spuntando diffusamente. Speriamo!
Un amico, un uomo di Chiesa, spiega che un clima molto simile in Occidente forse l’avvertirono i popoli e gli stati di allora, nel Cinquecento. Allora venne meno l’egemonia culturale della fede cattolica e della Chiesa di Roma su tutti gli aspetti della vita individuale e sociale. Fino ad allora l’Occidente europeo era vissuto in un mondo culturalmente unitario. Da allora la fede cristiana in generale perse gran parte del suo potere di influenza, sia nel pensiero filosofico e scientifico, sia sul piano economico e politico. Da quell’inizio seguirono la Rivoluzione francese, l’impero napoleonico che, in quanto momenti della Storia, spinsero quel processo di indebolimento e di sconfitta della cristianita’, interpretata nella più vasta sfaccettatura di civiltà. Da allora le chiese cristiane, nell’Occidente si sono moltiplicate e sopratutto nell’Europa del Nord. E l’ateismo non è più stato fenomeno raro. Il pensiero scientifico si è completamente emancipato dall’ipotesi Dio e le convinzioni morali sono divenute via via autonome dai precetti delle chiese e dall’aderenza alle Sacre Scritture.
Cosa ci fa pensare tutto quanto ora evocato? Che l’esplosione all’interno dell’Occidente del cosiddetto fenomeno Trump, tendenzialmente e in via di fatto potrà essere quella circostanza capace di rompere la compattezza di visione liberale e liberista, democratica ed economica e sopratutto strategica dell’Occidente, che inevitabilmente non potrà tardare ad assumere caratteri di differenziazioni culturali. Nulla -in buona sostanza- ai nostri giorni ci rassicura che col trumpismo non sia iniziata la sbocconcellatura del patrimonio culturale, di stili di vita e di visioni unitari dell’Occidente.
L’America trumpiana per interessarsi dell’Europa intende essere pagata. In caso contrario l’Europa resterà da sola a vedersela con Putin. E non solo sul caso Ucraina.

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