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mercoledì 6 agosto 2025

2025. Fra rievocazioni e attualità

Cambiano molti aspetti della convivenza
all’interno dell’Occidente.

L’avvento di Trump ha prodotto effetti traumatici
su di una Europa già identificatasi dal ’45 in poi
con l’Occidente.

L’UE è determinata a sostenere l’Ucraina nel
proseguimento del conflitto e, a fronte
dell’annunciato disimpegno americano, ha
varato un piano di riarmo per 800 miliardi,
onde instaurare una efficace deterrenza
europea dinanzi alla minaccia di una ipotetica
invasione russa.


L’economia europea si presenta
 particolarmente vulnerabile dinanzi al
protezionismo trumpiano, perché basata
sull’export. Germania e Italia sarebbero i
paesi più penalizzati. La trattativa sui dazi tra
Trump e la UE, oltre a comportare l’incremento
di forniture energetiche americane e di
armamenti, nel contesto del programma
di riarmo europeo, potrebbe includere
l’accesso dei fondi di investimento americani
al sistema bancario e assicurativo previdenziale
e sanitario europeo.

Conclusione:
L’America di Trump per
dare garanzie di difesa 
all’Europa vuole essere
pagata.





Un ragionamento esagerato?

Pare di no.

 Pare che con l’era Trump n. 2 l’identità di veduta politica, economica ed in generale culturale dell’Occidente si sia attenuata. Speriamo che si sia semplicemente attenuata. Certo, esiste ancora la NATO e in tanti ci sentiamo rassicurati pensando che almeno essa in un mondo in sommovimento possa ancora servire come deterrente nei confronti dei tanti autarchi che sfoggiano l’egoismo di parte e vanno purtroppo spuntando diffusamente. Speriamo!

 Un amico,  un uomo di Chiesa, spiega che un clima molto simile in Occidente forse l’avvertirono i popoli e gli stati di allora, nel Cinquecento. Allora venne meno l’egemonia culturale della fede cattolica e della Chiesa di Roma su tutti gli aspetti della vita individuale e sociale. Fino ad allora l’Occidente europeo era vissuto in un mondo culturalmente unitario. Da allora la fede cristiana in generale perse gran parte del suo potere  di influenza, sia nel pensiero filosofico  e scientifico, sia sul piano economico e politico. Da quell’inizio seguirono la Rivoluzione francese, l’impero napoleonico che, in quanto momenti della Storia, spinsero quel processo di indebolimento e di sconfitta della cristianita’, interpretata nella più vasta sfaccettatura di civiltà. Da allora le chiese cristiane, nell’Occidente si sono moltiplicate e sopratutto nell’Europa del Nord. E l’ateismo non è più stato fenomeno raro. Il pensiero scientifico si è completamente emancipato dall’ipotesi Dio e le convinzioni morali sono divenute via via autonome dai precetti delle chiese  e dall’aderenza alle Sacre Scritture. 

 Cosa ci fa pensare tutto quanto ora evocato? Che l’esplosione all’interno dell’Occidente del cosiddetto fenomeno Trump, tendenzialmente e in via di fatto potrà essere quella circostanza capace di rompere la compattezza di visione liberale e liberista, democratica ed economica e sopratutto strategica dell’Occidente, che inevitabilmente non potrà tardare ad assumere caratteri di differenziazioni culturali. Nulla -in buona sostanza- ai nostri giorni ci rassicura che col trumpismo non sia iniziata la sbocconcellatura del patrimonio culturale, di stili di vita e di visioni unitari dell’Occidente. 

L’America trumpiana per interessarsi dell’Europa intende essere pagata. In caso contrario l’Europa resterà da sola a vedersela con Putin. E non solo sul caso Ucraina.

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