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venerdì 6 settembre 2024

Il ministro Sangiuliano si è dimesso

 «Caro presidente, cara Giorgia, 

dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato», si legge nella lettera, che continua spiegando che «le istituzioni sono un valore troppo alto per sottostare alle ragioni dei singoli» e lanciando un duplice atto d'accusa: «Sono consapevole di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip». «Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi», continua, «e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni».

«Ora cerco tranquillità per stare accanto a mia moglie che amo», si legge ancora nella letttera.

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Meloni ha già scelto il nome del nuovo ministro - una personalità di area che dovrà prendersi sulle spalle il ministero della Cultura, subentrare in corsa nell'organizzazione dell'imminente G7 e rappresentare l'Italia davanti ai «grandi» del mondo dopo una figura non certo edificante: si tratta di Alessandro Giuli, da due anni presidente della Fondazione Museo Maxxi.

Giuli, 48 anni, è giornalista, scrittore e conduttore televisivo. Ha studiato Filosofia senza conseguire la laurea. Ha lavorato per Il Foglio, diventando vicedirettore nel 2008 e condirettore fino al 2017. Poi è stato direttore del mensile cattolico Tempi.  In televisione ha condotto insieme a Francesca Fagnani  «Seconda linea», su Rai 2, un programma chiuso dopo due puntate.

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