Finanze pubbliche e imposte di successione
Uno studio internazionale Knight Frank, stima che ci sarà nel nostro Paese, l’Italia, nei prossimi quindici anni, un passaggio generazionale di patrimoni, piccoli e grandi, per duemila miliardi. Una cifra enorme equivalente ai due terzi del debito pubblico dell’Italia.
Stiamo parlando (riflettendo) di eredità che transiteranno soprattutto dagli attuali pensionati a figli e nipoti. Gli studi statistici sostengono che mai, in un quindicennio, si è finora assistito al transito di tanta ricchezza da una generazione all’altra.
Di fronte a tanta ricchezza che deve transitare da una generazione ad un’altra, gli istituti di studio socio-economici hanno iniziato a elaborare ipotesi di tassazione appropriate dal momento che finora c’è -nel nostro Paese- la franchigia di un milione per coniuge e figli e 100 mila per i fratelli e poi si applica un’aliquota tra il 4 e l’8%.
Il gettito di un anno per le casse pubbliche ammonta ad un misero miliardo. In altri paesi europei si riesce, con le sole imposte sulla successione, a tenere in equilibrio i bilanci pubblici.
In Italia per il transito del patrimonio Berlusconi agli eredi (=i figli… la compagna…e qualche altro), in un certo senso, lo Stato non ha racimolato che appena pochi milioni.
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