E’ tempo che, chi non l’ha fatto finora,
decida, di leggere il libro di Anton Blok.
Abbiamo tentato, provato a tratteggiare nella precedente pagina il “banditismo” pre e post-unità d’Italia nella Sicilia a metà Ottocento, quel fenomeno sociale che moltissimo caratterizzò il territorio di Contessa E. e su cui tanto sì soffermò nel suo libro il prof. Blok.
I notabili siciliani dell’Ottocento, che svolgevano generalmente i ruoli amministrativi, non avevano esitazione ad intrattenere buoni rapporti con i banditi, e gli storici (ed i sociologi) ci fanno tranquillamente sapere che, quando serviva, li nascondevano nei loro magazzini o nelle stalle e case di campagna.
Con quanto tratteggiato non sembrerà strano quindi che gli amici più stretti dei “banditi” svolgevano, potevano svolgere, il ruolo di guardiani, o come più frequentemente si diceva di “campieri” nei latifondi. E … siamo prossimi a tratteggiare quel mondo che gli storici e gli antropologi definiscono il “mondo ambiguo” ottocentesco siciliano.
(Segue)
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