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martedì 3 settembre 2024

Appunti e riflessioni

 E’ esistito un marchese di Antella.

  Antella, piuttosto che Entella l’abbiamo letto -in tempi andati- su alcuni testi archivistici di Palermo, era stata una antica città di cui ne hanno parlato Strabone, Diodoro Siculo, Plinio e  Cicerone. Si sosteneva pure,  che ne ha parlato Virgilio nel 5’ libro dell’Eneide. In quel carteggio, che verosimilmente risaliva al Seicento si riportava ancora che  Antella era stata -ancora- una città ai tempi del Conte Ruggero e dei suoi discendenti. 

  Il testo poi  proseguiva: Riguardo l’Imperatore Federico II, fu presa dai Saraceni  e distrutta dalle fondamenta: non fu più rifatta. …. questa pianura trovasi nei feudi di Vaccarizzo Soprano, Sottano e Vaccara che pervennero a Nicolò’ Pallavicino .., il predetto Nicolò Pallavicino… con privilegio del 29 settembre 1649 esce, a 26 Novembre succ. fu onorato da Filippo IV del titolo Antella…. Sposo’ egli D. Maddalena Strozzi  dalla quale non ebbe figli. Ella fu erede universale del marito giusta testamento rogato da Noi, Filippo Butera da Chiusa  li’ 17 Ottobre succ. Sepolto nella Cattedrale.

 Con questa iniziale pagina che temporalmente spazia su più secoli ed altre pagine che abbiamo in anni lontani copiato al meglio su più quaderni e dove -a noi- sembrano sussistere apparenti  sconnessioni, sebbene accompagnate da attestazioni notarili del tempo, vorremmo provare a ricostruire come sul territorio di Contessa E. si sia sviluppato e articolato il regime feudale degli arbereshe, che verosimilmente non ebbero solo a che fare con i Cardona o i Gioeni, ma anche con altri feudatari del tempo.

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