L’avvento dello Stato sociale, l’urbanizzazione, e la standardizzazione della produzione, ma anche la straordinaria forza del modello americano, furono i fattori che riuscirono a favorire l’avvento dell’età di un maggiore benessere diffuso un poco su tutte le fasce sociali, se non purtroppo uniformemente. |
Su questa pagina non ci proponiamo di affrontare gli aspetti sociali-economici che hanno dato avvio alla “rivoluzione tecnologica”. Avremo tempo per affrontarli, ci auguriamo. Ci piace invece affrontare quella che alcuni hanno definito la “rivoluzione dei consumi e delle abitudini connesse alla tecnologia”. Dagli anni cinquanta in poi si è potuto assistere
=== all’avanzata inesorabile del mondo dei computer, fino al loro affermarsi all’inizio del terzo millennio di dominio universale,
===all’affermarsi delle telecomunicazioni, della musica, della televisione, della fotografia e della cinematografia a disposizione di tutti,
=== all’affermarsi della posta elettronica e della prima generazione di Internet, e dei relativi apparati (Pc, stampanti) e alla conseguente graduale scomparsa delle vecchie macchine da scrivere (le Olivetti) che in tanti ormai conservano a modo di soprammobile.
===allo spuntare dei registratori digitali, ormai soppiantati da HI-FI, e ancora i giradischi fino ad arrivare ai CD e DVD che hanno soppiantato le audio e le videocassette a nastro magnetico.
===SMS ed e-mail hanno drasticamente ridotto l’uso di lettere, telegrammi e pure dei biglietti di auguri
Con questa pagina introduttiva vogliamo proporci di descrivere -gradualmente nel tempo- la “rivoluzione” nel vivere a cui abbiamo, senza accorgersene e senza avere probabilmente mai riflettuto sull’attraversata, tutti coloro che sono nati nella seconda metà del Novecento.
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