egemonia culturale
Antonio Gramsci nei suoi «Quaderni del carcere» rivaluta il ruolo della cultura che nel pensiero di Marx appare come un mero effetto dei rapporti economici. Gramsci invece riconosce nella cultura una delle chiavi di volta del sistema di dominio.
L’«egemonia culturale» per lui non solo permette il mantenimento del dominio, ma lo legittima. Per lui rappresenta il momento di direzione politica e del livello delle idee che crea, politicamente, un blocco storico di natura sociale ed appare dunque un processo che parte dagli intellettuali e si muove verso il popolo.
L’espressione è tornata in questi giorni alla ribalta sulla stampa attraverso un discorso di Orban, premier ungherese, in visita in Italia.
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