Oggi, quinta domenica di agosto 2020, nella Chiesa cattolica di rito bizantina, si proclama il brano del Vangelo di Matteo 21, 33 - 42.
La pietra che i costruttori scartarono,
questa è diventata testata d'angolo.
Colui che abbiamo disprezzato, proprio questi
è il Figlio che, in quanto ucciso, dà la vita per tutti.
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Riflessione di Origene: "I peccatori non vedono con gli occhi buoni, ma con quelli della filosofia (intesa come intelligenza della carne)".
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Dal testo
HO TROVATO UNA PAROLA
padre Pietro Gullo
Comunità Trinità della Pace Edizioni
pag. 398
SINDONE
Avvolti, non adoranti. Silenziosi tra le pieghe del dolore,
a gridare per le ingiustizie senza veli.
L'Uomo! Sorgente che si può amare solo bevendo.
Chissà, è tempo di dilatare l'interesse verso la Sindone, per quanto storicamente unica, verso profondità più abitabili e interessi coinvolgenti oltre la verità storica.
Non l'ho mai vista. Non mi pare che chi l'abbia vista abbia molto da aggiungere dopo le battute sulla meraviglia. Ho letto molto intorno ad essa e ne resto anch'io stupito, fortemente impressionato dall'Uomo della Sindone, silenzioso testimone di dolore oltre ogni spiegazione.
Testimone insopprimibile. Umanamente miracoloso il percorso del salvataggio del Lenzuolo dopo tante vicissitudini. Quest'aspetto della verità della testimonianza bisognerebbe curare, a tal punto da distendere il Lenzuolo fino alla difesa degli ultimi e dei piccoli, lì dove il dolore ci rende meno uomini.
Sorgente l'ha definita Benedetto XVI. Fluisce, scorre, s'incarna un senso che non può ampliarsi e concludersi con l'interesse scientifico. Il Lenzuolo ha profumo di corpi, respiri di anime, veli di polline, tessiture di pazienze. Quel Lenzuolo li racchiude tutti: spettacolo di sintesi, piegature di evangelizzazione, testimone.
Al di là della storia o a partire da essa, tanti potrebbero essere i percorsi per entrare nel dolore contemporaneo, attraverso l'annuncio della Sindone.
Guardatemi! Mi cercate come Dio Sono con voi, l'Uomo che resiste e dà nome alla Bellezza dovunque la Verità fiorisce.
Sorgente di umanità, il Corpo avvolto e stravolto, che nel silenzio invoca umanità da tutti gli sguardi, un pò di luce dalle profondità delle radici. E' cresciuto come germoglio in terra arida, afferma Isaia. Qui è forte tronco sventrato dall'indifferenza, Non è sufficiente srotolarlo ogni tanto e meravigliarsene per poco tempo. E' necessario avvolgerlo nella nostra vita, lenzuolo per i nostri letti, interselo dei nostri profumi e respiri. Anche noi testimoni.
E poi, srotolarlo, come fanno i tessitori. Che immagine è rimasta impressa dopo lungo vagare e miracolose provvidenze? L'immagine può essere studiata, venerata, gelosamente custodita. E la somiglianza ? Quel sudore sempre unico e personale, preziosissimo e indelebile che sigilla l'uomo e l'altro, l'uomo che non può vivere senza l'altro, altrimenti è impossibile somigliare ?
Sorgente è scoprire che la sete si specchia nell'acqua, mi appartiene, si appartengono. L'uno per l'altro. Specchiarsi nella Sindone: Uomo della Pazienza, a quale notte ci porti, da quale dolore ci preservi, da quale lenzuolo ci lasci avvolgere ?
Se potessimo ritrovare in ogni linea, fonte, spine e sangue di quest'Uomo la somiglianza con ogni persona, abiteremmo la Sindone, coinvolti nelle Storie. Quanti lenzuolo insanguinati per ingiustizia, soprusi, arroganze, corruzioni ! Mio Dio, quante sozzure che infangano lenzuoli, corpi e indifese chiese! Se fosse il tuo lenzuolo ? Specchiamoci in amore, avvolgici alle notti.
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