22 Agosto
Giornata Internazionale di Commemorazione delle Vittime di Atti di Violenza basati sulla fede religiosa.
Scrive l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell: “In tutto il mondo, troppe persone subiscono discriminazioni a causa della loro stessa identità, oppure di ciò in cui credono o in cui non credono. La persecuzione è diretta contro coloro che manifestano la propria religione o il proprio credo mediante il culto e l’istruzione, o che cambiano o abbandonano la propria religione o il proprio credo”.
E aggiunge: “Con la pandemia di Covid-19 si assiste all’emergere di teorie del complotto, alla ricerca di capri espiatori all’interno di comunità religiose e di credo, con il conseguente moltiplicarsi di appelli pubblici all’odio religioso che costituiscono un incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza. Si tratta spesso di segnali precursori di attacchi violenti e di altre forme di violazioni e abusi dei diritti umani. Al tempo stesso, gli attori religiosi svolgono un ruolo fondamentale nel fornire soccorso e servizi sociali, contribuendo in tal modo alla lotta globale contro la pandemia”.Josep Borrell Fontelles
La ricerca di Porte Aperte/Open Doors sulla persecuzione globale dei cristiani, la World Watch List pubblicata il 15 gennaio 2020 (una classifica annuale di 50 paesi in cui è più difficile essere cristiani), rivela una cupa realtà: appartenere a un credo religioso può rendere estremamente vulnerabili a discriminazione, violenza e persecuzione.
La Giornata internazionale per le vittime di atti di violenza basati sul credo religioso è stata istituita da una risoluzione dell’Assemblea Generale ONU che afferma: “Gli stati hanno la responsabilità primaria di promuovere e proteggere i diritti umani, compresi i diritti di persone appartenenti a minoranze religiose, tra cui vi è quello di esercitare la loro religione o credo liberamente".
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