Per capire il mondo dobbiamo
proporci di volerlo capire
Introduzione del Blog ad un lavoro
di Anton Blok che ci proponiamo di sfogliare in seguito
a grandi linee.
Realizzarsi nella vita cosa significa ? In ogni angolo del mondo, almeno ai nostri giorni, il mezzo prioritario per "realizzarsi" è il lavoro. Sempre in linea "generale" l'amore, la gioia, i soldi, i sogni vengono ad ogni latitudine del pianeta dal lavoro. L'esperienza e la pratica lavorativa in un certo senso sono preliminari a poter godere dell'amore, della gioia, dei soldi e dei sogni tutti. Non per nulla in più realtà umane si usa l'espressione "Riuscire nel lavoro significa riuscire nella vita".
Solo con il lavoro l'uomo capisce quant'è
importante la sua presenza e la sua opera nel mondo, solo dando quello che il
lavoro chiede... attenzione, conoscenza, esperienza, l'individuo trova uno scopo
che non sempre si traduce in fattore economico (e non è di questo che stiamo
parlando, bensì di quello che è invisibile per molti ma unico ed indispensabile
per il singolo). Ci stiamo riferendo all'autorealizzazione nella vita che -in linea generalissima- solo
il lavoro può dare.
Ai nostri giorni assume significato e rilevanza nei rapporti con gli altri il "ruolo sociale" che scaturisce dal lavoro svolto.
I ruoli sociali nella società dei nostri giorni non sono stabili; si possono anche scegliere a volte; essi variano con il tempo e non è detto che il becchino quando sarà pensionato, assumendo quest'altro ruolo, non sia dagli altri rispettato di più di un ex medico.
Nella
vita tanti sono i ruoli che -da uomini- assumiamo.... col tempo... ma il periodo più lungo
è sicuramente quello lavorativo perchè non solo è fonte di sopravvivenza grazie al guadagno
ma è sopratutto formazione di personalità dipendente dal ruolo assunto in
questo momento della vita.
L'uomo
sociale è quello "del si dice e del si fà" che sta ad intendere
quanta importanza si deve dare al pensare e fare. Pensiero e operatività
quindi.... messi in pratica nel corso della vita e soprattutto nella fase lavorativa.
... In questa nostra introduzione potremmo intrattenerci a riflettere sugli articoli costituzionali che attribuiscono pari dignità al lavoro, al lavoro di tutti. Ma non e' l'analisi giuridica che ci interessa bensì quella sociale, antropologica dei secoli andati.
""""
Quanto sopra è solo una riflessione, che ci auguriamo condivisibile dai nostri non numerosi lettori, tuttavia in questa pagina ci proponiamo di sfogliare a grandi sbalzi un saggio del nostro "concittadino onorario", l'antropologo Anton Blok "Mestieri infami".
Ribadiamo che lo sguardo dello studioso non è rivolto alla società attuale, del terzo millennio, ma ai "mestieri infami" del tempo andato, quando a tanti esseri umani la dignità "umana" non era attribuita.
Di dignità umana, non scordiamocelo mai, si comincia a parlare nel post "Rivoluzione Francese".
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