Leggiamo sul QdS
Con la pandemia ben 15 italiani su 100 hanno visto ridurre il reddito del proprio nucleo familiare di oltre il 50%, altri 18 hanno assistito a una contrazione compresa tra il 25 e il 50%. Cittadini alla fame: il 60/70 per cento di chi chiede aiuto per mangiare è italiano.
La Caritas Sicilia sostiene
“ I lavoratori del sommerso che si sono improvvisamente ritrovati senza alcun tipo di aiuto, padri di famiglie numerose per cui non sono sufficienti i sussidi messi a disposizione, e poi ancora anche piccoli imprenditori, salariati che non riescono più a sbarcare il lunario”.
E l'economia ?
La ripresa sarà davvero
faticosa.
Il rischio è l'incompetenza
populista che caratterizza
l'Italia.
Le imprese nella fase acuta della crisi da coronavirus sono state aiutate attraverso tre diverse tipologie di interventi: “le misure di sostegno attraverso
--il sistema bancario,
--le agevolazioni tributarie,
--la sospensione dei versamenti e degli adempimenti di natura tributaria e dei termini in materia di accertamento, riscossione e processo tributario”.
Secondo Bankitalia
Il 22,3% dei siciliani (9,9% in Italia) vive in famiglie in cui non vi è un reddito da lavoro. Lo ha scritto a giugno la Banca d’Italia, precisando che la “quota di famiglie in povertà assoluta, maggiore rispetto alla media italiana, rischia di aumentare ulteriormente a seguito degli impatti dell’emergenza sanitaria; sono state comunque attivate misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito e ai consumi delle famiglie”.
Secondo lo Svimez
Il Pil è “previsto in caduta per quest’anno sull’ordine delle due cifre e se la ripresa per il 2021 non potrà superare il 5%, per quanto riguarda l’occupazione e c'è comunque da sottolineare che ne risulterà accentuata la distanza territoriale. Il recupero sarà concentrato prevalentemente nelle regioni centrosettentrionali (+2,5%) rispetto al Mezzogiorno (+1,3%)”.
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