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domenica 2 agosto 2020

Alla radice del Cristianesimo

Nelle Chiese di tradizione cattolico-bizantina domenica 2 Agosto si proclama il brano dell'Evangelo di Matteo 14, 22-36.

"O tu di poca fede, perchè dubitasti ?"

Noi tutti passiamo dalla meraviglia, al dubbio e dal dubbio all'incredulità. 
A volte -invece- dal turbamento al coraggio.

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Riflessioni  


Padri della Chiesa delle origini
Secondo San Basilio vescovo e teologo greco antico, l'uomo sarebbe una creatura col comandamento di divenire Dio.

Secondo, ancora, San Gregorio Nazianzeno, l'uomo ha come fine di essere egli stesso dio.

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Dal libro
HO TROVATO UNA PAROLA
di Padre Pietro Gullo
pag. 346
EREMO. NON CONFORMARSI

Se per una volta nella vita accadesse l'inconfondibile
gli abusatori potrebbero tornare a piangere.
Accade, in tanti modi, ci si vuol confondere per non fondersi

Ci sono eventi e concordanze che per quanto preparati dalla preghiera e dalla ricerca, sgorgano all'ora esatta, al punto giusto, oltre la razionalità e il previsto. Tale la storia dell'Eremo Blu. Nessuno l'avrebbe creduto nè desiderato. Lì, sulla strada il segno che porta l'inconfondibilità del NON CONFORMATEVI.
Appunto, ciò che è conforme, non ha bisogno di fede e preghiera, speranza e pazienza.
 
Nella profondità di noi stessi, ci sono certezze che sono inqualificabili. Non abbiamo ancora categorie per poterne parlare. Da dove l'assoluta sicurezza che avremmo trovato il luogo per iniziare la storia dell'Eremo? Perchè un Eremo ? In quello che ho affermato c'è già la risposta: come segno della profondità, della dignità di ogni persona che non è in balia di leggi e diritti, ma della verità del non conformarsi. Per questo, sulla strada: dentro la Storia, i rischi e le avventure. Non su un pinnacolo di tentazioni, ma sull'altezza della profondità. Lì, in quel luogo che molti hanno visto, abbandonato, distrutto, umiliato dal fuoco, dalla violenza dell'indifferenza, lì, il fulgore dello Spirito, dello spirito di chi vive ò'Eremo non come parentesi, ma fonte alla quale dissetarsi, sulla propria pelle.
  Non un luogo ideale, riconoscibile, attraente per l'inconfondibilità di strutture, grandezze, chiostri e memorie. Ma uno spazio come principio, inizio, per continuare cosi, nella presenza della tessitura di chiunque con la propria vita sarebbe venuto a dissetarsi.
  Eremo di volti e sguardi, non di chiostri e chiese dentro le quali entrare e sentirsi sicuri. Sbaragliati tra immensità di vallate dove ci si perde, disarmati e nulla è riconoscibile e da nessuno si è protetti, nemmeno da Dio. Un luogo per difendere Dio e consolarlo, per rivelargli la gioia d'averci creato dentro tanta bellezza e profondità.
  Eventi così non si possono programmare nè organizzare. Dopo lunghe vicende e fatiche, al punto esatto dello spegnimento della speranza, sperare contro ogni speranza diventa l'inedito: solo Dio prende in mano la Promessa e la porta a compimento. Dal nostro punto di vista, il caso ci sembra la risposta. Non abbiamo idea di come debbano concordare perfettamente luoghi e persone, strade e coscienze, libertà e leggi,  politiche e ispirazioni, amicizie e carisma ...  Sciocchi nelle nostre autosufficienze, non crediamo alla visibilità dell'invisibile che nell'attimo esatto in cui la persona si gioca interamente pur di non conformarsi, conforma ogni cosa il Suo volere. Segreti che gli istituzionali, gerarchici e computerizzati non comprenderanno mai, e devono restare misteri.
  Per chi ama e sogna l'incomprensibile è tenerezza: delle cose che portano il mistero, degli eventi che rivelano le Storie, della pazienza che trova ad ogni estremo, della Bellezza che interamente ci possiede e tutta la vorresti.
  Opera contemplativa quella dell'Eremo Blu: di Dio che porta a compimento le Promesse, della profondità della dignità della persona, della verità consolata dal non conformarsi. Lì, lungo la strada, qualcuno è stato fermato da Dio.

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