L'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro
ANTONINO G. MARCHESE
Provincia Regionale di Palermo
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1613
Filippo Paladini dipinge un quadro (oggi disperso) ritraente "S. Francesca romana che contempla la gloria del paradiso" (A.G. Marchese, 2001, p. 42);
lo Zoppo di Gangi e il figlio Leonardo Bazzano, dipingono la pala dell'altare maggiore (A.S.P., notaio Vincenzo Rostagno, vol. 17293,c. 435 v., in G. Amendola, 1999, p. 41).
1615
Vengono commissionati all'argentiere palermitano Francesco Dixidomino due candelieri (G. Mendola, 2001, p. 24).
1623-'27
(maggio) Costruzione del campanile della nuova chiesa (A. Schirò, 1894, p. 24).
1625
Vengono eseguiti lavori nell'oratorio al primo piano e nell'appartamento abbaziale (G. Lanza Tomasi, 1968, p.21).
1643
Si intraprende la demolizione della prima chiesa, "dalla Cappella sacra a San NIcolò Vescovo e Confessore costruita dai monaci Benedettini a man sinistra di chi entrava (A. Schirò, 1894, p. 47).
1644
Costruzione del refertorio (A. Schirò, 1894, p.53).
1646
Completamento del monastero (A. Schirò, 1894, p. 54).
1647
(13 Ottobre) Leonardo Guccione con il vicario del monastero a realizzare una calcara di calcina per produrre la calce necessaria al cantiere benedettino (A.S.P., notaio Giuseppe Almerico da Bisacquino, V stanza, I num., vol. 4054; su cortese segnalazione di A. G. Marchese).
1650
Da una relazione si apprende che il monastero, nell'anno in questione, è formato da "40 camere, 2 foresterie, noviziato di 8 camere, 2 chiostri, magazzini ed altre camere, forno, cantina, granaio, mulino, campanile con 4 campane, chiesa nuova in costruzione (S. Cucinotta, 1986, p. 438).
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