25 Agosto 1608
Galileo Galilei mostrò al Senato veneziano il funzionamento del primo telescopio rifrattore della storia.
Era composto da un tubo di legno nel quale erano
inserite due lenti, una concava e l’altra convessa. La vera rivoluzione in
realtà stava nel primo utilizzo astronomico del telescopio, che consentì a
Galileo di fare scoperte scientifiche importanti: dai paesaggi della Luna ai
satelliti di Giove, dalle stelle della Via Lattea alle fasi di Venere, fino
alle macchie solari.
Tutto ciò, unito al fatto che le sue scoperte
risulteranno, in seguito, ancor più sensazionali alla luce della limitata
portata degli strumenti utilizzati, metterà d’accordo gli studiosi nel far
coincidere con questa fase la nascita dell’astronomia.
Esposte nel 1610 nel breve trattato Sidereus
Nuncius, le osservazioni astronomiche di Galileo confermarono le teorie
eliocentriche di Copernico, facendo entrare lo scienziato pisano
nel mirino dell’Inquisizione cattolica, propugnatrice del sistema tolemaico
(secondo il quale la Terra era al centro dell’universo).
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