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sabato 22 agosto 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

 Fatti e detti vari

Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà per un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato. 

Il referendum avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma era stato rimandato a causa dell’epidemia da coronavirus. A metà luglio il Consiglio dei ministri aveva stabilito le date del 20 e 21 settembre, accorpando il voto per il referendum confermativo alle regionali e alle elezioni supplettive nei collegi uninominali 3 della Regione Sardegna e 9 della Regione Veneto del Senato e con il voto amministrativo in alcuni comuni.

Paolo Becchi filosofo, accademico e blogger 

È grande la tentazione di non riaprire le scuole, di rinviare di nuovo elezioni e referendum, di chiuderci di nuovo a casa. Stanno preparando con cura la narrazione della “seconda ondata” e non è da escludere che si ritorni alla Fase1 Questo governo vive solo grazie all’emergenza.

Mario Adinolfi,  giornalista, politico

Voto no al referendum sul taglio dei parlamentari e ritengo che Salvini, Meloni e Berlusconi commettano un tragico errore votando sì. I 220mila cittadini che il 4 marzo 2018 han votato Popolo della Famiglia hanno evidentemente a cuore la democrazia, noi non ci accodiamo a Di Maio.

Stefano Feltri, giornalista

Ci sono momenti in cui bisogna prendere posizione: ho votato No nel 2016, per le stesse ragioni voterò No anche al referendum di settembre sul taglio dei parlamentari. Come nel 2016, una riforma costituzionale vuole mettere in discussione l’equilibrio tra i poteri in nome di risparmi risibili, imprecisati aumenti di efficienza e interessi politici di breve periodo. Visto che il fronte del Sì non ha altri argomenti che l’ostilità ai parlamentari, non resta che votare No al referendum di settembre.

Emma Bonino, parlamentare +Europa

"Capisco l'imbarazzo del Pd. Sentir parlare del Parlamento come di un covo del malaffare occupato da parassiti, che vanno eliminati come se fossero dei pidocchi, mi fa intellettualmente orrore".

"Riforma? No, questo è un trofeo del partito che voleva chiudere, e non certo riformare il Parlamento". Parola di Emma Bonino.    Lei ha fatto tante battaglie per la Costituzione. Ritiene che il taglio vada contro la Carta?  "La Costituzione è un sistema. Non esiste un numero di parlamentari "giusto" in sé, ma coerente con il quadro istituzionale.

Mila Spicola, pedagotrice e scrittrice

Referendum, cresce il fronte del No e i dem disertano le Tribune elettorali. Intanto è una cosa grave che il PD per puro opportunismo non si schieri apertamente e ufficialmente contro chi vuole da sempre abbattere la Democrazia rappresentativa.

Tomaso Montanari, storico d'arte

“il male dell'Italia sarebbe un eccesso di democrazia: troppi parlamentari, troppa lentezza procedurale, troppi contrappesi, troppi controlli. Il bene della democrazia consisterebbe, invece, nell’efficienza delle decisioni, in un vigoroso decisionismo” No.

Matteo Orfini, parlamentare Pd

«Ci fu garantito che il taglio sarebbe stato preceduto da una nuova legge elettorale proporzionale e accompagnato da modifiche costituzionali che garantissero che quel taglio non sfasciasse l’impianto costituzionale». 

«Quegli impegni non si sono realizzati. E ora come se niente fosse votiamo lo stesso Sì? Praticamente possiamo solo dire sì a ogni capriccio del M5s, anche se si tratta di distruggere la nostra democrazia?».

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