Per capire il mondo dobbiamo
proporci di volerlo capire
Sul Blog ci siamo intrattenuti, in passato, sul libro di Anton Blok che descrive la realtà nostra, locale di Contessa Entellina, negli anni sessanta del Novecento, con ampie rievocazioni sull'assetto socio-economico pregresso, quello entro cui ha germogliato nella Sicilia Occidentale il fenomeno della Mafia. Contessa è analizzata come area tipica del germogliare del fenomeno soprattutto alla luce dell'estesisimmo ulteriore fenomeno socio-economico del latifondo.
E' stata l'Amministrazione guidata da Piero Cuccia ad invitare -allora- a Contessa l'autore del libro perchè in pubblici incontri e dibattiti illustrasse alla cittadinanza locale l'intento e lo spirito del libro. A quegli incontri pubblici partecipò numerosa la cittadinanza e riteniamo noi che quegli incontri siano serviti per la presa di coscienza su come il passato della nostra terra non sempre è stato glorioso e splendido.
Quel libro (La Mafia in un Villaggio Siciliano 1860-1960) lo abbiamo trattato più volte sul Blog, forse non ancora esaurientemente. Vi torneremo.
Al fine di far conoscere alle generazioni locali più recenti l'autore di quel libro che -ricordiamolo- visse abbastanza allungo a Contessa per portare avanti le ricerche condensate nella sua tesi di laurea e successivamente nel libro che abbiamo conosciuto, ci piace affrontare un suo saggio, non mirato alla nostra terra ma più in generale alla società umana e alle sue modalità del vivere.
Vogliamo sintetizzare, riflettere ancora, su un saggio di Anton Blok dal titolo "I mestieri infami". Nulla o poco a che fare con quella ricerca degli anni sessanta del Novecento. Lo facciamo perchè l'autore è un cittadino onorario del nostro paese.
Lo faremo con alcune considerazioni attinte dal "saggio", nel corso delle prossime settimane.
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