31 Agosto 1302
|
Guerra del Vespro e ruolo del Castello di Calatamauro
I Corleonesi, che avevano partecipato alla guerra del Vespro, cinsero d'assedio le forze angioine arroccate nel castello di Calatamauro. In quella circostanza il vastissimo bosco di Santa Maria fu enormemente ridimensionato dai corleonese che appiccarono un immenso incendio durato più settimane finalizzato a far sgomberare gli angioini dalla fortezza di Calatamauro.
Il trattato di Caltabellotta (1302) consacra la pace fra le parti in guerra grazie anche al matrimonio fra Eleonora, figlia di Carlo d'Angiò, con il re Federico III d'Aragona.
Il Castello di Calatamauro conserverà ancora per altri due secoli un ruolo significativo con l'immissione dei Peralta nella Signoria di vastissimi territori del Vallo di Mazzara. Il Castello non sarà più prevalentemente un presidio militare, bensì un centro di gestione agricolo-feudale. Ruolo che sarà accentuato con l'immissione nella Signoria dei Cardona, promotori dell'istituzione nei primi decenni del Cinquecento dell'Università di Kuntissa. I Cardona-Peralta puntarono sull'esportazione del grano attraverso il porto di Sciacca, da loro controllato. Sta tutta in questa propensione di valorizzazione dei feudi la disponibilità ad accogliere gli arbëreshë sui territori prossimi al fortilizio di Calatamauro.
|
Stipula della Pace di Caltabellotta tra Federico III di Sicilia e Carlo di Valois, capitano generale di Carlo II di Napoli.
Con la pace di Caltabellotta la Sicilia passava agli Aragonesi, nella persona di re Federico, mentre il Napoletano restava agli Angioini.
Con gli Aragonesi il potere regio restò fondato sulla collaborazione della vecchia feudalità locale siciliana, i baroni, senza alcuna concessione alle autonomie comunali. Quella pace segna la frantumazione del sud d'Italia in due aree separate e un accentuato arretramento rispetto alla politica di unificazione in precedenza perseguita da Federico II di Svevia.
Le condizioni economiche dell'area meridionale peggiorano sul piano dello sfruttamento del suolo: si ritorna al pascolo estensivo e al disboscamento, che tanta parte avranno nel regresso economico dell'isola.
Nessun commento:
Posta un commento