StatCounter

mercoledì 4 marzo 2020

Italiani, brava gente. Come gli italiani rifiutano di raccontarsi

Sul Blog non ci occupiamo nè di cronaca nè di mascalzonate ai danni della Pubblica Amministrazione. La linea di fondo di questo strumento comunicativo è la Storia e ciò che riteniamo sia l'insegnamento che dalla Storia viene fuori ai danni della società e dell'economia.

Da alcuni giorni ci accorgiamo che mattina dietro mattina in Sicilia il denaro pubblico (e in generale la cosa pubblica) è asservita ai mascalzoni che pure esistono nella nostra terra, la Sicilia. Mascalzoni che da sempre sono esistiti qui, come altrove. Purtroppo! Qui però ha varianti che vanno dai mafiosi ai politicanti, agli inconcludenti.

Ne daremo, per qualche tempo, brevissimi resoconti per far riflettere i nostri pochi lettori. Riflessioni sul perchè il denaro pubblico viene cosi facilmente rubato, distratto e asservito a finalità lontane dal benessere generale.
La notizia di oggi

negli uffici della Regione siciliana, ventiquattro misure cautelari

Dirigenti e funzionari coinvolti in un'inchiesta sulla concessione dei finanziamenti in agricoltura. Le accuse sono di falso, occultamento di atti pubblici e rivelazione di segreti d'ufficio. 
Si tratta di una sorta di terremoto all'interno di quella che tanti in Sicilia chiamano "Mamma Regione". Fra le accuse: associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici.
Le attività investigative “hanno consentito di accertare l’esistenza di una spregiudicata consorteria criminale“: secondo la Procura di Palermo, sarebbe stata “ideata, promossa e diretta e finalizzata all’ottenimento, in modo illecito, di rilevanti finanziamenti pubblici concessi dalla Regione Siciliana e alla perpetrazione di reati di falso, con la connivenza di professionisti” e funzionari istruttori presso l’I.P.A. di Palermo“.

Nessun commento:

Posta un commento