Con amarezza, ma va detto
Quando ero ragazzino il Fascismo era finito da poco meno di un decennio e ricordo che la società dell'interno dell'isola era intessuta di cultura qualunquista. Non apprezzava il Fascismo perchè nulla aveva fatto contro la "miseria" e il degrado della società meridionale e nello stesso tempo non apprezzava o comunque diffidava del nuovo regime democratico che sembrava curare le "parti" piuttosto che il "complesso" della società: la Sinistra i dipendenti, la Democrazia Cristiana e le Destre chi bene o male stava bene ( discretamente).
Ai nostri giorni la diffidenza della società, della gente di tutti i ceti verso i partiti, verso la democrazia parlamentare, qui, nel Mezzogiorno non è cambiata, si è trasformata da "qualunquista" in "populista". Ossia diffidente verso chi finge di cercare il bene pubblico.
Allora i partiti erano in fase di rilancio dopo venti anni di dittatura; adesso i partiti (senza distinzione fra destra e sinistra) sono diventati bande "camuffate" che difendono indistintamente e contemporaneamente sia il bene che il male, il legittimo come e più l'illegittimo.
Forse un giorno la gente saprà scegliere quando si reca alle urne dstinguendo fra persone competenti ed ignoranti, fra sinceri e mascalzoni, fra mafiosi e uomini di statito, fra gente di vasta cultura e gente che conosce solamente il proprio portafoglio.
L'Italia da decenni è divenuta lo zimbello, lo spettacolo, d'Europa, forse del mondo.
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