I giornali (e soprattutto le tv, rimaste monopolizzate dai politici nei primi giorni di individuazione di alcuni focolai di virus, quando ogni uomo di governo pur privo di scienza in materia la sparava più grossa del collega senza rendersi conto di recare gravissimi danni all'economia del Paese) hanno enfatizato catastroficamente il fenomeno "coronavirus" che a ben vedere non ha creato più malati di altre epidemie come Ebola (2014), Sars (2003) o come le annuali influenze di stagione.
Le prospettive economiche per l'ntero 2020 non sono rosee per l'intero pianeta. In Italia esse sono aggravate dai comportamenti dei governanti e dall'endemico peso del debito pubblico. |
Adesso, a dieci giorni dalla confusione e dalla diffusione del panico, tutti (giornali, tv e politici) si rendono conto di aver paralizzato il sistema economico, la cui ripresa è tutta da ipotizzare.
Attualmente viene ipotizzata per il 2020 la "crescita zero" e tutti gli osservatori sanno che se i governanti lasciano intendere "crescita zero" è scontato che il Paese nel corrente anno entrerà in recessione.
La nostra Sicilia, come al solito fanalino di coda, con le sue strade inagibili e la pubblica amministrazine sotto più aspetti inconcludente, continuerà a fornire al resto del mondo giovanii emigranti. Qui da noi, infatti, tutto langue, tranne le dichiarazioni dei politici, come sempre altisonanti.
La Grecia, finora sottoposta a lacrime e sangue per i pregressi comportamenti parassitari dei suoi politici, è ritornata -dicono i rilevatori statistici- alla crescita; sempre che i suoi vicini turchi non la sottopongano all'invasione di centinaia di migliaia di profughi mediorientali.
I giornali esteri, compattamente, criticano come la classe dirigente del nostro Paese ha affrontato una situazione che meritava zero interventi politici e tanto spazio alla "Scienza" e alla "competenza".
I giornali esteri, compattamente, criticano come la classe dirigente del nostro Paese ha affrontato una situazione che meritava zero interventi politici e tanto spazio alla "Scienza" e alla "competenza".
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