6 Marzo 1483
Nasce a Firenze lo storico Francesco Guicciardini.
Ascoltare le parole dell’ambasciatore nella Storia d’Italia di Guicciardini è come vedere l’esercito francese muovere indisturbato alla conquista del Mediterraneo.
«La giustizia della causa, la facilità del vincere, il frutto grandissimo della vittoria» suggeriscono l’impresa. Tutti sanno «quanto sia grande e terribile per tutto il mondo il nome de’ franzesi».
La penisola è un fattore trascurabile per la Francia: «Quante volte ha, contro alla volontà di tutta Italia, passate l’Alpi questa bellicosissima nazione e nondimeno, con inestimabile gloria e felicità, riportatone tante vittorie e trionfi! E quando fu mai il reame di Francia più felice, più glorioso, più potente che ora? E quando mai gli fu sì facile l’avere pace stabile con tutti i vicini?».
Cos’è quindi l’Italia? Nient’altro che uno spazio da attraversare per muovere ai più grandi traguardi, assicurati dagli sbocchi geografici. La coscienza storica, artistica, apocalittica dell’epoca è ancora scossa dal 29 maggio 1453, la caduta di Costantinopoli. L’appiglio geografico italiano si inserisce qui: «Non è più largo, come ognuno sa, in qualche luogo, che settanta miglia il mare che è tra il regno di Napoli e la Grecia: dalla quale provincia, oppressata e lacerata da’ turchi, e che non desidera altro che vedere le bandiere de’ cristiani, quanto è facile entrare nelle viscere di quella nazione! Percuotere Costantinopoli, sedia e capo di quello imperio!».
(ripreso dalla rivista Limes)
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