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giovedì 27 febbraio 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti vari

Tar Marche,
Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l’ordinanza con la quale il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura sino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del coronavirus

Gianrico Carofiglio, scrittore, ex magistrato, ex politico
Contro l’isteria collettiva comunico che oggi: 1) ho viaggiato in aereo fra persone serene e senza mascherine; 2) sono andato in metropolitana e tutti erano tranquilli; 3)ho preso parte a una tranquilla e affollata presentazione di un libro. Ci tenevo a farvelo sapere.

Carlo Bonomi, presidente Assolombarda
Siamo in piena emergenza economica!
Ogni giorno che restiamo fermi diamo un colpo al cure dell'Econmi, cioè al nostro futuro. Bisogna contenere i toni di allarmismo. Prepariamoci a lavorare duramente per recuperare nostra credibilità internazionale.

Beppe Sala, sindaco di Milano
Come passa queste giornate il Sindaco di Milano? Testimoniando la solidarietà della città ai più deboli e lavorando perché ognuno, a partire dalle Istituzioni, faccia la sua parte.

Matteo Renzi, parlamentare Italiaa Viva
Ora fermiamo il contagio e aiutiamo l’economia, senza altri autogol comunicativi.Rischiamo più fallimenti che ricoveri.Quanto al coordinamento Stato Regioni: era nella Riforma2016. Ma chiamarono “deriva autoritaria” ciò che era solo buon senso. E ora vediamo i danni dell’anarchia

Domenico Squillace, preside del Liceo Scientifico Volta di Milano

La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia….» Le parole appena citate sono quelle che aprono il capitolo 31 dei Promessi sposi, capitolo che insieme al successivo è interamente dedicato all’epidemia di peste che si abbatté su Milano nel 1630. Si tratta di un testo illuminante e di straordinaria modernità che vi consiglio di leggere con attenzione, specie in questi giorni così confusi. Dentro quelle pagine c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria…. In quelle pagine vi imbatterete fra l’altro in nomi che sicuramente conoscete frequentando le strade intorno al nostro Liceo che, non dimentichiamolo, sorge al centro di quello che era il lazzaretto di Milano: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati per citarne alcuni. Insomma più che dal romanzo del Manzoni quelle parole sembrano sbucate fuori dalle pagine di un giornale di oggi.
Cari ragazzi, niente di nuovo sotto il sole, mi verrebbe da dire, eppure la scuola chiusa mi impone di parlare. La nostra è una di quelle istituzioni che con i suoi ritmi ed i suoi riti segna lo scorrere del tempo e l’ordinato svolgersi del vivere civile, non a caso la chiusura forzata delle scuole è qualcosa cui le autorità ricorrono in casi rari e veramente eccezionali. Non sta a me valutare l’opportunità del provvedimento, non sono un esperto né fingo di esserlo, rispetto e mi fido delle autorità e ne osservo scrupolosamente le indicazioni, quello che voglio però dirvi è di mantenere il sangue freddo, di non lasciarvi trascinare dal delirio collettivo, di continuare - con le dovute precauzioni - a fare una vita normale. Approfittate di queste giornate per fare delle passeggiate, per leggere un buon libro, non c’è alcun motivo - se state bene - di restare chiusi in casa. Non c’è alcun motivo per prendere d’assalto i supermercati e le farmacie, le mascherine lasciatele a chi è malato, servono solo a loro. La velocità con cui una malattia può spostarsi da un capo all’altro del mondo è figlia del nostro tempo, non esistono muri che le possano fermare, secoli fa si spostavano ugualmente, solo un po’ più lentamente.
Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore. Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero.
Vi aspetto presto a scuola
Domenico Squillace
Mariastella Gelmini, parlamentare FI
In Commissione Cultura a Montecitorio  è iniziato l’esame della mia proposta di legge, cofirmata dalla collega Aprea Valentina, per riorganizzare e rilanciare gli
Istituti Tecnici Superiori. Solo avvicinando i giovani al mondo del lavoro possiamo costruire un futuro migliore.

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