10.02.1947 – L’Italia cede buona parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia e Tenda e Briga alla Francia.
Sul finire della guerra i partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito occuparono l'Istria e la Venezia Giulia. Il successivo trattato di pace sancirà il passaggio di vasti territori abitati da italiani alla Jugoslavia, sacrificio da pagare per la guerra voluta dal fascismo.
10.02.2005 – Si commemora per la prima volta il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, istituito il 30 marzo 2004.
I massacri delle foibe e l'esodo dalmata-giuliano sono una pagina di Storia che per molti anni l'Italia ha voluto dimenticare.
Nel 1943, dopo tre anni di guerra, le cose si erano messe male per l'Italia. Il regime fascista di Mussolini aveva decretato il proprio fallimento con la storica riunione del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943. Ne erano seguiti lo scioglimento del Partito fascista, la resa dell’8 settembre, lo sfaldamento delle nostre Forze Armate.
L’obiettivo di Tito era l’occupazione dei territori italiani.
Nella primavera del 1945 l’esercito jugoslavo puntò verso Trieste, per riconquistare i territori che, alla fine della prima guerra mondiale, erano stati negati alla Jugoslavia. I fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Le prime vittime di una lunga scia di sangue.
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