StatCounter

giovedì 20 febbraio 2020

Spopolamento aree interne. Destino ineluttabile ? No, se i soggetti pubblici locali (di maggioranza o minoranza) sanno seguire (da vicino) gli indirizzi della politica regionale, nazionale ed europea

E' da mesi che col Blog abbiamo provato a
sensibilizzare la gente comune e gli amministratori
del nostro Comune sul calo demografico e sul fenomeno
dello spopolamento. Pochi hanno ritenuto che il nostro
fosse un impegno sociale serio, concreto e fondato.
Ci auguriamo che in vista di iniziative politiche in corso (sia pure limitate e
delimitate) per invertire il procedere del declino,
chi da noi -nell'area su cui insiste Contessa E.- possiede responsabilità collettive sappia agire
di conseguenza.
Ognuno -ovviamente- secondo il proprio ruolo. 

La Regione Sicilia mette a disposizione dei piccoli borghi in via di accentuato spopolamento alcune decine di milioni di euro per invertire il declino.
  Il Governo Musumeci asserisce di volere valorizzare i centri il cui trend demografico lascia presagire lo spopolamento, l'incuria e l'irrilevanza socio-economico-culturale. 
«La Regione non può non essere dalla parte dei borghi sia quelli popolati che quelli spopolati - ha detto il governatore -, servono politiche di sviluppo coordinate ed è per questo che con la Fondazione Sicilia vogliamo avviare una stagione di confronto e collaborazione, coinvolgendo anche l’Anci».
«E' chiaro che ci siamo trovati in una condizione di assoluta difficoltà perché bisognava intervenire 20-30 anni fa quando si era accesa la lampadina dell’allarme. Invece, nessuno ha voluto raccogliere quel grido di disperazione che veniva dalle aree povere, degradate ma potenzialmente suscettibili di crescita e sviluppo». 
«Questa è la scommessa e l’obiettivo di questo Governo. Pensiamo di poter varare entro l’anno un bando che possa consentire alle Università e agli Ordini professionali di mettersi attorno a un tavolo con la Regione per elaborare un progetto serio e costruttivo».
L'esodo dai comuni dell'interno della Sicilia
va fermato. Esige l'impegno di tutti coloro che sono
impegnati in politica, nel sociale, nella sfera
culturale.

E' ovvio che ogni sforzo sarà destinato a restare sterile
se a peseguirlo è solo un frammento
di ciascuna comuniità  locali.
Per questo progetto sperimentale che dovrebbe essere rivolto ad almeno «10-15 piccoli Comuni, interessati da un accentuato fenomeno di calo demografico pensiamo di poter mettere a disposizione alcune decine di milioni. E’ una scommessa».
Per Raffaele Bonsignore presidente di Fondazione Sicilia, le ragioni del declino dei borghi (piccoli paesi) sono: «Quelle naturali riconducibili ai fenomeni di spopolamento e quelle economiche e sociali collegate alla crisi dell’agricoltura e delle altre attività produttive tradizionali».
L’andamento demografico negativo tocca gran parte dei 132 comuni dell’entroterra e dei 21 denominati borghi siciliani. Noi, noi di Contessa, non siamo semplicemente comune dell'entroterra che si spopola mese dopo mese, siamo una realta etnico-culturale che è prossima a sparire. 
Se non si capiscono le intenzioni che proviamo a rappresentare sul Blog noi, tutti noi, continuemo a divenire sempre più trascurabili e inascoltati su ogni fronte. 

Nessun commento:

Posta un commento