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venerdì 19 febbraio 2021

Sicilia e Storia. Dai greci a ... (7)

 La Colonizzazione

Le città greche di Sicilia nel loro assetto sociale e istituzionale ricalcarono ovunque lo schema della madrepatria. Il potere politico era competenza di un gruppo di famiglie che costituivano l'aristocrazia locale; si trattava in linea di massima dei discendenti dei primi coloni giunti dalla Grecia e che avevano costituito la "colonia". Ad essi competeva oltre che il ruolo di governo anche il controllo delle funzioni di culto nei templi e l'amministrazione della giustizia.

Agli aristocratici competeva, quando la politica mostrava la propria impotenza, capeggiare le "stasis", che per facilità traduciamo in "guerre civili". Toccava agli aristocratici risolvere i contrasti interni alla città, quindi, anche ricorrendo all'uso delle armi; in fondo si trattasva di travagli interni alla stessa oligarchia.

Via via che le città greche dell'Isola diventarono prospere e mano mano che l'oligarchia diventava sempre più ricca divenne inevitabile lo scontro tra l'oligarchia e le plebi. Nè mancarono gli scontri tra una "polis" e un'altra "polis", entrambe greche. Più rare le guerre tra greci e indigeni che nel tempo erano stati ormai quasi tutti assimilati.

Come erano governate le città?

Da quanto apprendiamo dalle testimonianze storiche nelle città greche di Sicilia non mancarono mai i tiranni (individui spregiudicati, demagoghi e avventurieri) che frequentemente si impadronirono del potere approfittando dei disordini e degli scontri fra i gruppi oligarchici che gestivano il potere.

I primi tiranni comparvero poco prima del V secolo a.C. e ad essi, già nel IV secolo a.C. erano subentrsati i "grandi tiranni". Ma di questi aspetti tratteremo in seguito.

Aristotele così tratteggia le tirannie: "E c'è una trasformazione della oligarchia nella tirannide, com'è successo in Sicilia alla maggior parte delle antiche oligarchie; così a Leontini si passò nella tirannide di Panezio, a Gela in quella di Leandro e nello stesso modo in molte altre città". (La Politica)

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