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venerdì 5 febbraio 2021

L'Italia in numeri. Per crescere guardiamo e restiamo in Europa, non inseguiamo i sovranisti

 La Statistica è il 

termometro di una società

L'istruzione scolastica e professionale rappresenta la risorsa più importante per gli individui e, nello stesso tempo, per l'intero sistema economico locale (di Contessa E.) e nazionale. I dati di cui dispone l'Istat consentono a chiunque di fotografare quadri dettagliati sul "capitale umano" di ciascun territorio, misurato ad esempio attraverso la conversione dei titoli di studio in anni dedicati agli studi.

I dati di tre anni fa -estesi al livello nazionale- dicono che ciascun italiano dedica agli studi, ossia alla sua formazione 9,8 anni, che corrispondono a soli due anni in più di scuola media. Il guaio è che rispetto a dieci anni prima il "livello medio" è cresciuto di ben poco.

Fotogrando la fascia di popolazione compresa tra i 30 ed i 39 anni (fascia in cui si suppone che siano stati percorsi tutti gli anni di studio, università compresa) si coglie che l'istruzione media per persona arriva a 12,7 anni. La distribuzione dei livelli medi della popolazione, rimanendo nella casistica dei 30-39, conteggiando fino agli anni universitari, vede la Sicilia in coda (solamente l'11% della popolazione con studi universitari) e il record invece attribuito alle città de L'aquila, Siena, Pisa, Roma, Pescara, Bologna, Trieste dove le medie si attestano attorno al 14%. 

L'Istat avverte che potrebbero esistere distorsioni nei dati, nel senso che chi risiede a Roma, Siena, Pisa etc., non è detto che sia del luogo, dal momento che lì insistono centri burocratici e/o culturali che attraggono professionalità da altri territori.

L'Istat fornisce ovviamente dati analitici su più aspetti del vivere umano e su realtà grandi e piccole. Avremo modo di scandagliare. Come d'altronde abbiamo scandagliato da anni l'aspetto demografico del nostro territorio, Contessa Entellina. Quando qui ci sono stati significativi investimenti (p.e. la Ricostruzione post-territorio) la demografia storicamente declinante (a causa dell'emigrazione) si è bloccata e per brevi periodi ha persino mostrato grafici crescenti; finita quella situazione, o meglio bloccata la Ricostruzione alla semplice edilizia, null'altro ha coinvolto il territorio, nemmeno l'ordinaria tenuta idro-geologica è stata più curata, e la demografia ha iniziato qui da noi a mostrare perenne corsa declinante (sia graficamente che realmente nel tessuto sociale e familiare) all'ingiù.

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