Francesca LoJacono è nata 103 anni fa a New Orleans, la città del Sud statunitense dove era allora fiorente e numerosa la comunità degli arbëreshe originari di Contessa Entellina. Lì i suoi genitori Teodoro LoJacono e Concetta Finazzo si erano sposati e avevano cresciuto quattro figli, di cui Frances era la più piccola. Teodoro ancora giovanissimo già da fine Ottocento era emigrato con altri fratelli negli Usa e nell'ultimo dei suoi periodici viaggi di andata e ritorno per far visita agli anziani genitori rimasti a Contessa -nel primo decennio del Novecento- da Palermo a New Orleans, sulla nave, conobbe quella che diventerà sua moglie, Concetta Finazzo. Questa con i rispettivi genitori e altri cinque fra fratelli e sorelle emigrava da Cinisi, pure essa con destinazione New Orleans. Dal matrimonio, Teodoro e Concetta ebbero quattro figli: Nicolò, Felice, Frank e appunto Frances. Il papà di Concetta, Felice Finazzo, era stato un garibaldino ed aveva partecipato alla battaglia di Ponte Ammiraglio oltre che -successivamente- al Movimento dei Fasci dei Lavoratori di fine Ottocento.
Alla fine della prima guerra mondiale Teodoro ritenne di avere già raccolto un gruzzolo di soldi sufficienti per tornare a vivere discretamente nella nativa Contessa Entellina e dopo aver venduto quello che nei racconti familiari continuò sempre ad essere definito lo "store", con moglie e figli rientrò in Sicilia. Ed erano gli anni venti del Novecento.
Qui, nel contesto contessioto, tanto diverso dalla città culla del Jazz, Teodoro e Concetta crebbero i quattro figli, di cui Frances oltre che la minore era l'unica femmina.
Alla fine degli anni quaranta del Novecento Frances (o Frenzi, come tutti la conoscono ancora oggi a Contessa) sposò Pietro Clesi da cui ha avuto due figli: Domenico ed Elisa.
A festeggiarla e a starle vicini in queste ore del suo 103° compleanno, sentimentalmente e affettuosamente nella situiazione particolare dei nostri giorni caratterizzati dalla pandemia, sono oltre ai due figli, la nuora Michela ed i nipoti Pietro e Francesca, oltre ai numerosi parenti ed amici del luogo.
Frances, a prescindere dal peso degli anni, sta discretamente bene in salute e segue le vicende della cronaca e della politica attraverso la televisione e non manca di esprimere giudizi sui nostri giorni.
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Spegnere 103 candeline non è da tutti al tempo del Coronavirus. È un traguardo speciale quello raggiunto da Francesca LoJacono vedova Clesi. Tornata dagli Stati Uniti appena bambina a Contessa Entellina, paese di origine del padre Teodoro, non ha mai abbandonato il paese. Qui si è sposata con Pietro dopo che questi è tornato nel dopoguerra dalla prigionia trascorsa nella lontana Prussia Orientale. Dal matrimonio sono nati due figli, Mimmo ed Elisa.
Oggi vive relativamente autonoma e comunque seguita con occhio attento dai due figli. Non ci sarà l'intera famiglia -ampia- oggi a cantarle "tanti auguri a te" dal vivo, ma il calore non le mancherà. I figli, i suoi 2 nipoti e la nuora le hanno preparato una torta e chi da vicino e chi da lontano con le video-chiamate la saluteranno. Il brindisi collettivo, tutti insieme, è posticipato a tempi migliori.
Oggi non si può perché la vicinanza di tanti è vietata, ma questo non impedirà a Frances di brindare al tempo che passa.
Mai Frances aveva immaginato di dover affrontare ancora un nemico invisibile (covid 19), lei che era nata oltre un secolo fa, esattamente ai tempi della "spagnola".
Viene da scrivere che Frances (Frenzi) ne ha attraversate tante nel corso della vita. Ma a godere della sua memoria e delle sue narrazioni sono adesso i figli, i nipoti, la nuora e i tanti parenti ed amici.
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