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mercoledì 10 febbraio 2021

Commercio in crisi. La pandemia induce molti piccoli imprenditori siciliani a chiudere battenti

Il dopo pandemia non sarà come era il prima pandemia. Lo sostengono le Associazioni aziendali del comparto dei "servizi". Finora hanno dovuto chiudere i battenti a causa della pandemia più di 6 mila imprese siciliane del commercio. Il settore dei ristoranti è quello che ha sofferto di più, con quasi 1.500 realtà isolane che, stando ai numeri, ha dovuto gettare la spugna. E molti, “circa il 25% delle aziende del comparto” che ancora resistono, non potranno riaprire né ad aprile né verosimilmente mai.

Nel settore dell’abbigliamento il fatturato in più compartii si è ridotto ‘solo’ del 60% rispetto al periodo antecedente la pandemia. Per tentare di resistere alla crisi e al clima d’incertezza generale, si è fatto abbondante ricorso alla Cassa integrazione in deroga per il personale e sfruttato il credito d’imposta per l’affitto dei locali. Sono state sicuramente misure utili ma -sostengono gli imprenditori-  indubbiamente irrisorie rispetto ai volumi esistenti, perché le utenze e soprattutto i fornitori devono essere comunque pagati.

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