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giovedì 25 febbraio 2021

Rappresentazioni e falsità. La Storia e la sua rappresentazione

 Il Medioevo sui libri di Storia ci viene sempre rappresentato come un periodo di decadenza non tanto sotto il profilo socio-economico quanto su quello culturale.

Fu veramente così? Sappiamo che fu un'epoca in cui prosperarono i menestrelli itineranti e soprattutto le dissertazioni filosofiche.  Ci furono molte, troppe visioni mistiche e altrettante dotte dissertazioni sul pensiero religioso. Il tutto avveniva in un sottofondo di arcane melodie e di senso del mistero. Canti e musiche spingevano all'ascolto e alla meditazione. Le trame della vita si combattevano quasi inevitabilmente nei simboli e nei significati trascendenti. 

 Era un contesto quello che per la mentalità di noi contemporanei del Terzo Millennio appare e ci viene presentato come una ideale provocazione. Oggi stiamo vivendo i primi decenni del terzo millennio da semplici spettatori  di una società dominata dal potere mediatico e dal culto dell'immagine; siamo spinti ad ammettere il valore assoluto di un'arte scarna ed essenziale peraltro attraversata da continue tensioni drammatiche. Tecnica e scienza ci forniscono binari ma non ci indicano mete.

 Siamo certi che culturalmente e valorialmente abbiamo fatto passi in avanti?

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