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giovedì 16 ottobre 2014

Hanno detto ... ...

ANTONIO PADELLARO, direttore di Il Fatto Quotidiano
Montezemolo saluta la Ferrari: "Mi aspettavo un 'grazie' dagli Agnelli". 
Purtroppo Marchionne è svizzero e non conosce questa parola.

SUSANNA CAMUSSO, leader Cgil
«Continuano ad esserci moltissimi tagli a enti locali e sanità. Soprattutto è una manovra in continuità con le politiche di austerità, che pensa che l’unica leva sulla quale agire sia la diminuzione delle tasse per alcuni e che non mette invece quelle risorse in investimenti e creazione effettiva di posti di lavoro».

BOBO CRAXI, politico
Tagli ai servizi comunali ed agli investimenti pubblici. 
Applicazione di Keynes o Mazzuccato alla rovescio.

ENRICO MARRO, giornalista del Corriere della Sera
Complessivamente, la riduzione del cuneo fiscale è apprezzabile, a vantaggio delle imprese e delle retribuzioni nette. Inoltre, il contratto a tutele crescenti, previsto nel Jobs act, non solo costerà meno delle altre forme contrattuali, ma non avrà il vincolo del vecchio articolo 18 sui licenziamenti.
Questo insieme di misure va nella direzione giusta. Ma non basterà a rilanciare la crescita, se non saranno soddisfatte due condizioni: 1) il rilancio degli investimenti, a partire da un completo e miglior uso dei fondi strutturali europei (44 miliardi nel 2014-20); 2) la credibilità dell’Italia sulla capacità di onorare l’enorme debito pubblico e, gradualmente, di ridurlo. Su questi due punti la politica del governo non ha fatto un salto di qualità.

Il taglio della spesa scaricato per 7 miliardi su Regioni, Comuni e Province rischia di tramutarsi nell’ennesimo aumento delle imposte locali.

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