-Gli esponenti della vecchia guardia PD sono stati
accantonati da Renzi. Tuttavia sono ancora in giro a rivendicare spazi.
-Il berlusconismo si avvia a chiudere battente; lo stesso
leader non ha più le carte in regola per presentarsi candidato ed è verosimile
che se ci fossero elezioni imminenti la loro lista scenderebbe sotto il 10% dei
consensi.
Tutta questa generazione di politici della seconda repubblica
è costituita da gente patetica: contesta Renzi e finge di ignorare che il loro
ventennio è alla base dell'attuale crisi socio-economica attraversata dal paese.
La generazione dei D'Alema, Bersani, Bindi etc. è
quella che nel 2001 ha proposto agli italiani di votare ed accogliere la
riforma del titolo V della Costituzione. Riforma fatta a maggioranza da quel
centro-sinistra di incompetenti del 2001, quando lo Stato centrale si
consegnava mani e piedi alle rigide regole di bilancio di Bruxelles e di
Francoforte, inevitabilmente indebolendosi, e dall'altra però gran parte del
peso della gestione amministrativa locale si spostava sulle spalle di regioni
ognuna diversa dalle altre, in un federalismo del tutto incompiuto.
In pratica fu allora che si diede il via ai vari Batman di
saccheggiare -nelle regioni- il denaro pubblico.
Il risultato di quella riforma fu che, con una devolution fiscale
incompiuta e in mancanza dei costi standard da applicare alla spesa per beni e
servizi, il saccheggio e lo sperpero è divenuto quanto di più facile possa immaginarsi.
Sono proprio in quegli anni (dal 2001 ad oggi)
che il debito pubblico italiano è passato da 1.620 miliardi di euro
("solo" il 108% del Pil) a 2.148 miliardi (oltre il 133% del Pil, ora
127% per via dei nuovi criteri di calcolo Eurostat): in termini assoluti, 528
miliardi in più, un catastrofe.
Eppure basta rileggersi con attenzione l'articolo 117 della Costituzione, novellato proprio da quella revisione di
inizio millennio, per capire che si sarebbe andati a sbattere. Però gli incompetenti
di allora osano chiedere ancora spazi piuttosto che ritirarsi a riflettere sui danni
compiuti.
È lunghissima e piena di ricadute finanziarie la
lista delle cosiddette materie "di legislazione concorrente" e cioè
di competenza esclusiva delle regioni, un mare magnum che soffoca ogni logica
senza un adeguato sistema di controlli ex ante della spesa e un analogo potere
impositivo territoriale, che permetterebbe agli elettori di giudicare i propri
amministratori anche e soprattutto dal punto di vista dei servizi offerti.
Sanità in testa !
E' davvero singolare immaginare un partito della sinistra,
alla sinistra di Renzi, in cui continuino a ronzare i responsabili del
disastro, dai D'Alema ai Veltroni, dalla Bindi ai Bersani.
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