Totò Cuffaro non è stato affidato ai servizi sociali, perché
non ha finora collaborato con i pubblici ministeri.
È questa la motivazione alla base del rifiuto
pronunciato dalla Cassazione rispetto all’ipotesi di affidamento in
prova dell’ex governatore della Sicilia, detenuto in seguito a una condanna
definitiva per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto
istruttorio.
Cuffaro, spiegano i giudici nella sentenza, non avrebbe fatto
i nomi di chi, «all’interno degli uffici di Procura o all’interno delle forze
dell’ordine», gli forniva le informazioni utili per aiutare il boss di
Brancaccio Giuseppe Guttadauro a sottrarsi alle indagini.
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