Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge di
stabilità.
I
conti sono lievitati dai 23 iniziali, ai 30 per fermarsi a 36 miliardi.
A
sentire le voci del Potere ci sono da movimentare 18 miliardi di tagli alle
tasse e 15 di spending review. “La più grande riduzione delle tasse della
storia della Repubblica”, ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo
Renzi.
Nel
provvedimento è entrata
anche la norma sul Tfr con un accantonamento a garanzia di cento milioni.
Servirà a rilanciare l’economia del Paese ?
Sui mercati sorgono nuove e sempre vecchie turbolenze,
improvvise ed impreviste; è di ieri l'uscita del governo greco che non è più
disposto a fare lo scolaretto rispetto alla pedagogia imposta dalla Troika (Bce,
Ue, Fmi). I mercati ieri sono insorti rispetto ad un paese che minaccia di non
voler più fare i compiti in casa per ripianare la montagna enorme di debiti.
Ma avremo modo di capire meglio.
-Gli italiani pagheranno 18 miliardi di tasse in meno (dentro però
c’è l’alleggerimento del cuneo fiscale e del costo del lavoro che agevola le
imprese).
---10 per la stabilizzazione del bonus da 80 euro (3 miliardi
dei quali già garantiti dal decreto Irpef),
---500 milioni per rafforzare gli sgravi per le famiglie
numerose,
---6,5 miliardi per azzerare la componente costo del lavoro
dell’Irap e 1 miliardo per la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo
indeterminato a tutele crescenti.
Le coperture saranno garantite anzitutto
---da
15 miliardi di tagli, di cui 6 miliardi, ovvero quasi la metà, a carico di
Regioni ed enti locali.
Il
contributo dei Comuni sarà di 1,5 miliardi, ai quali si aggiungeranno 500
milioni di competenza delle Province.
La
parte più cospicua (4 miliardi) dovrebbe essere a carico delle Regioni con un
possibile stop al previsto aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario.
Dalle riduzioni di spesa dei singoli ministeri dovrebbero
arrivare altri 4 miliardi. Tre miliardi dovrebbero essere assicurati dal nuovo
giro di vite sugli acquisti di beni e servizi della Pubblica amministrazione.
Tre miliardi e ottocento milioni deriveranno da misure sul fronte della
lotta all’evasione fiscale, a cominciare dal rafforzamento del meccanismo del
“reverse charge” collegato all’Iva, nonché dalla possibilità per la Pubblica
amministrazione di versare l’Iva direttamente all’Erario e non più ai
fornitori.
-11,5
miliardi dovrebbero provenire dal deficit di bilancio, rimanendo sotto il
tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil. Renzi vorrebbe utilizzare il margine che
separa il valore tendenziale (2,2%) da quello programmatico (2,9%). Su questo
punto la Commissione europea potrebbe avere qualcosa da dire, fino al punto da
poter bocciare la manovra.
-il
resto delle risorse dovrebbe provenire dal recupero e
contrasto all’evasione per 3,8 miliardi e 1 miliardo dalle slot machines, tassazione rendite ...
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