Tagli alle regioni insostenibili, dovremo aumentare le tasse o tagliare la sanità, hanno minacciato i governatori all’unisono. «Comincino dai loro sprechi anziché minacciare di alzare le tasse», li ha gelati Matteo Renzi. «Frasi offensive. Ognuno badi ai suoi sprechi. Andiamo a vedere nei ministeri…», ha replicato al premier il portabandiera della rivolta dei governatori, Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, uno dei padri fondatori del Pd, che si è detto pronto a dimettersi.
MATTEO RENZI, premier
Abbiamo fatto una manovra di 36 miliardi, abbiamo tagliato 18 miliardi di tasse. È evidente che governo centrale ed enti territoriali dovranno spendere meno e spendere meglio. Le regioni oggi si stanno lamentando di un taglio eccessivo, 4 miliardi invece di 3. Comincino a tagliare i loro sprechi anziché di minacciare di alzare le tasse. Come è inaccettabile che i tagli riguardino i servizi sanitari. Ma quanti sono i manager Asl o i primari di troppo? È davvero impossibile risparmiare su acquisti o i consigli regionali.
Incontreremo i presidenti di regione. Ma non ci prendiamo in giro, se vogliamo ridurre le tasse, tutti devono ridurre spese e pretese.
ANTONIO PADELLARO, direttore de Il Fatto Quotidiano
Prima del vertice Europa-Asia, Putin va ad Arcore. Poi l'incontro con il premier.
Anche lo zar ha capito che in Italia governa Renzusconi
ALDO MARIA VALLI, giornalista
Sarà pure come dice il cardinale Schönborn, e cioè che nel sinodo non ci si deve dividere in partiti, ma sicuramente i reverendi padri sinodali non hanno fatto i complimenti quando s’è trattato di mettere in campo le rispettive posizioni. Sotto questo profilo Francesco ha già vinto: aveva chiesto parresia, ovvero libertà e franchezza, e parresia è stata. Cinquant’anni fa Paolo VI, la cui beatificazione, non a caso, concluderà l’assemblea, volle il sinodo perché il metodo conciliare restasse vivo e potesse dare altri frutti. Si può sostenere che questo è stato forse il primo vero sinodo non ingessato, il primo nel quale la verità ha prevalso sull’opportunità.
ANTONELLO CAPORALE, giornalista
Il sindaco di Genova aveva avvertito per tempo il compagno Burlando, presidente della Regione. E Burlando aveva avvertito i burocrati. Che si erano già allertati e avevano avvertito l' ufficio contratti: quell' appalto per il Bisagno sarebbe stato uccellato dai ricorsi. E anche il Tar Liguria aveva decretato e annunciato la catastrofe giuridica. Gabrielli, il capo della Protezione civile, intanto aveva avvertito tutti.
Anche il presidente della Toscana aveva avvertito il consorzio di bonifica maremmano di fare presto i lavori dell' argine remoto. E il sindaco di Messina ha avvertito che ha una settantina di ruscelli dentro la città. Se piove in Sicilia... Sono tutti avvertiti che il Vesuvio può sbottare, c' è tanto di timbro dei geologi, e anche i Campi flegrei possono far danni.
Avvertimento raccolto. Nel Cilento una strada sta crollando, sprofonda di due centimetri al giorno. La Provincia ha avvertito la Regione. In Lucania la Basentana ha le travi di ferro a vista. La Regione ha avvertito l' Anas.
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