L'incontro
pubblico del 21 luglio 2014 si è concluso con
l'evidente orientamento della Amministrazione comunale a porre in atto tutte le
iniziative per costituire a Contessa un Museo civico, dopo aver verificato con
l'Ufficio tecnico caratteristiche e requisiti degli edifici da destinare a sede
del Museo.
Alla
fine di agosto, presenti il sindaco e l'assessore alla cultura, il responsabile
dell'Ufficio tecnico mi ha verbalmente informato che il Museo "non si può fare" nei
locali dei due edifici restaurati del centro storico, come prospettato nella
relazione resa nota nel corso dell'incontro pubblico sopra precisato.
Certamente
la valutazione dell'Ufficio tecnico si basa sulla normativa vigente in materia
di sicurezza, destinazione d'uso, accessibilità, ecc. degli edifici, che va
comunque rispettata.
L'
ottimistico auspicio "si può fare" non può essere però cancellato
dalla opposta e negativa affermazione "non si può fare", ma
sostituito dall'impegno degli Amministratori comunali, che non possono
vanificare le aspettative sia di quanti avevano auspicato la costituzione del
Museo civico sia di quanti, condividendo la proposta, avevano assicurato la
propria collaborazione gratuita per l'allestimento sia infine di quanti avevano
assicurato la cessione di oggetti da cedere al museo, in particolare
agricolo-pastorali, conservati nelle loro case.
Gli Amministratori comunali (sindaco,
assessori e consiglieri), avendo il Comune un'ampia disponibilità di edifici, tramite i suoi uffici, può certamente
individuare quali possano essere destinati a sede del Museo civico,
naturalmente se intendono porre questa iniziativa tra le priorità del programma
di interventi a medio termine e di interesse generale. La costituzione del
Museo civico, che custodisce e fa conoscere l'ampio, vario,
prezioso e originale patrimonio culturale di Contessa, può costituire
l'occasione per razionalizzare l'utilizzazione delle risorse umane, materiali e finanziarie già impegnate
a tal scopo, sia pubbliche che private,
favorendo anche conseguenti benefici
economici,che ne possono derivare.
Nel Museo civico si potrebbe
esporre,
come istituzione pubblica permanente, sia quanto già raccolto nel Centro
Culturale Parrocchiale sia quanto spontaneamente potrà essere ceduto dai
cittadini, che hanno il loro piccolo museo privato di oggetti vari, espressione
varie di arte popolare. In alcune vecchie case
abbandonate dei contadini o orgogliosamente custodite nei salotti delle nuove
case ricostruite dopo il terremoto del 1968, si possono infatti ammirare a
Contessa alcune rare testimonianze dell’arte popolare, espressione semplice e
primitiva della gente umile.
Il contadino, il pastore ed il popolano amano
ornare gli oggetti che usano per il lavoro quotidiano: bastone decorato,
maschere e pipe intagliate, simboli scolpiti, dipinti o intagliati sui grandi
collari delle mucche, tabacchiere intarsiate, carri con decorazioni e intagli,
corni porta-polvere per i cacciatori, mobili decorati (sedie, arcolai, culle,
cassoni nuziali, ecc.), cesti di vimini e di paglia. In particolari ricorrenze
e festività inoltre vengono preparati pani e dolci con forme varie di oggetti,
animali, ecc. Sono oggetto da salotto ormai anche molti strumenti della
tessitura, utilizzati ancora nel XX secolo a Contessa (telai, arcolai, filatoi,
ecc.) per preparare tappeti, coperte,
asciugamani, bisacce, ecc. in lana o cotone). La tessitura casalinga scompare
con l’affermarsi della produzione industriale.
Nel museo civico possono
trovare spazio anche: icone, paramenti, e argenterie sacre, costumi albanesi,
gioielli, manoscritti, pergamene, libri,
quadri, riviste, acquarelli, fotografie, raccolta di attrezzi del
falegname, contadino, fabbro, calzolaio, tessitrice, carbonaio, bottegaio, fruttivendolo,
pastaio, sarto, maniscalco, mugnaio, ecc.
La
realizzazione del museo comporta un notevole impegno di tempo, di persone con
varie professionalità, di allestimento, raccolta e classificazione del
materiale, ecc. per cui viene ribadita
la necessità di costituire un gruppo di lavoro ad hoc, coordinato
dall'assessore alla cultura, per definire una proposta operativa dettagliata
(costituzione, organizzazione e funzionamento del museo civico).
Dai contatti
personali avuti nell'estate 2014 ho avuto la disponibilità di alcuni
contessioti a collaborare gratuitamente per costituire il Museo: Tamburello
Teresa, Giuseppa Cuccia, Lo Cascio
Gioacchino (vigile), Montaleone Gioacchino, Andrea Li Castri, Pino Tardo,
Montalbano Antonino. E' stato chiarito e condiviso dai predetti "volontari"
che la loro partecipazione al gruppo di lavoro non ha alcuna funzione di rappresentanza
istituzionale o professionale, ma è motivata solamente dal proposito di contribuire
alla valorizzazione del patrimonio culturale locale, mettendo a disposizione sensibilità,
conoscenza ed esperienza culturale, che ciascuno al riguardo ha maturato fino ad oggi.
Naturalmente il gruppo di lavoro può essere integrato da altri volontari
disponibili per gli scopi e con le motivazioni sopra specificate.
Calogero Raviotta
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