Tensione alle stelle, e poi
quasi una “battaglia campale”, ieri sera a Belgrado, dove la partita
Serbia-Albania, valida per le qualificazioni del Gruppo I agli Europei di
calcio del 2016, è stata sospesa al 41’ del primo tempo per gravi incidenti
avvenuti dentro e fuori il terreno di gioco.
Il fratello del premier albanese
Orfi Rama - a dare la notizia la Tanjug - è stato arrestato perché sospettato
di essere stato l’organizzatore della messa in scena con la bandiera della
“Grande Albania”, all’origine degli incidenti che hanno portato alla
sospensione del match, ma Tirana smentisce le notizia.
Kosovo, è una parola che in Serbia
evoca sentimenti di forte orgoglio nazionalistico.
Belgrado non riconosce
l’indipendenza proclamata da Pristina il 17 febbraio 2008, cosa questa che ha
ulteriormente raffreddato le relazioni già tese con Tirana.
La popolazione del
Kosovo è per oltre il 90% di etnia albanese.
A ciò si aggiungono i timori della
Serbia per il progetto presunto di una “Grande Albania”, che raggruppi le comunità
albanesi oltre che dell’Albania anche di Kosovo, Montenegro e Macedonia.
(estrapolato da La Stampa)
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